domenica 30 agosto 2015

Un mondo futuristico dominato dalle donne - Pink Future

UN MONDO FUTURISTICO DOMINATO DALLE DONNE - PINK FUTURE


Titolo: Pink future  
Autore: Michele Botton  
Editore: Editrice GDS  
Formato: Cartaceo e Ebook
Prezzo: 14,90 euro (cartaceo), 0,99 euro (ebook)  
Pagine: 222
Brossura
Pagina del libro su Facebook.
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Questo articolo potrebbe contenere anticipazioni sulla trama del romanzo. Per cui, lettore avvisato!

Avete mai immaginato come sarà il mondo tra cent'anni? Sicuramente sì e, infatti, di opere di fantascienza di questo tipo se ne trovano molte. Qualcuno le chiama utopie, qualcun'altro distopie, dipende dal grado di positività (o negatività) che un autore imprime alle sue opere, basandosi sul non troppo felice tempo presente. Anche Michele Botton, scrittore padovano, si mette alla prova con il tempo, creando il suo personale futuro, giocando con la storia e i viaggi nel tempo e, soprattutto, dando alle donne quel potere che in passato non hanno mai avuto. Complice la scoperta di un materiale importantissimo per la salvaguardia del pianeta e il sempre maggior ruolo che le donne vanno assumendo nella società, occupando i posti chiave dell'economia e della politica mondiale, il pianeta, dopo tanti anni di crisi, sofferenze e guerra, scivola verso una progressiva pace e un certo senso di benessere, tanto che, agli inizi del Ventiduesimo secolo, la Terra sembra vivere una nuova età dell'oro. Il tasso di criminalità è molto basso (e, quei pochi criminali, vengono subito catturati da un'efficiente rete di polizia), le aspettative di vita alte, i generi alimentari (di cucine e culture diversi) diffusi in tutto il pianeta assieme a tanti comfort introdotti da un sempre maggior uso della robotica (esistono robottini che preparano il pranzo, rassettano le camere, rivelano indizi sulle scene del crimine, e guidano pure le automobili!). I miglioramenti della qualità della vita ci sono indubbiamente stati ma a costo di guerre combattute, stavolta, non in nome del petrolio o della religione bensì tra sessi diversi, le femmine (che hanno reclamato, preteso e ottenuto un sempre maggior ruolo nella società) e i maschi, messi progressivamente in disparte, mal guardati, accusati di essere barbari preistorici (uomini di Neanderthal!) e addirittura soggetti a un eccidio programmato di carattere sanitario, con il virus di Erode che ha ucciso, nella seconda metà del Ventunesimo Secolo, i due terzi della popolazione maschile. A ciò si somma un'intrusiva presenza della tecnologia nella vita di ogni persona (molto più di quanto già accade oggi, per quanto pochi se ne rendano conto) in grado di controllare e stabilire praticamente i movimenti di ogni persona nell'arco di una giornata, grazie a telecamere diffuse ovunque, uso di carte di credito, registrazione delle impronti digitali, programmi di riconoscimento facciale o di comportamenti, e quant'altro.

Questo quindi è il Ventiduesimo Secolo immaginato da Michele Botton nel romanzo "Pink Future", futuro in cui il protagonista, Johan Sawyer (non quello di Lost, ma come carattere potrebbe anche essere lui!), si ritrova a vivere, strappato dalla sua epoca per un errore, per casualità o forse perché era destino che andasse così. L'incidente viene causato dal Dottor Andrew Brown che, grande appassionato di libri cartacei (ahimè, ormai scomparsi nel futuro!), stava tentando di recuperare un libro scritto da un suon antenato e invece si ritrova... con un essere umano "primitivo", estratto proprio dal suo passato. Consapevole di avere poco tempo a disposizione, di sentire il fiato del Comitato di Tutela Temporale (contrario alle estrazioni non autorizzate dal passato!) sul collo, il Dottor Brown cerca di mettere insieme un piano per rimandare Sawyer nel passato e, al tempo stesso, salvare la propria pelle. Un piano con tante falle, per quanto all'inizio sembra andare bene, e che culmina con una rivelazione che sconvolge le certezze del Dottor Brown.

E' un uomo granitico, il Dottor Brown, difficile da sorprendere, uno scienziato che sa come funziona il mondo e come funzionano i viaggi nel tempo, per cui, dal suo punto di vista, tutto è programmato. L'autore immagina infatti che i viaggi all'indietro nel tempo non abbiano modifica sugli eventi del continuum spazio-temporale. Ossia se qualcuno torna indietro nel tempo per evitare un determinato evento, egli fallirà, come sono falliti tutti i tentativi che sono stati fatti (ad esempio per salvare Kennedy dalla morte!), perché il passato ormai è avvenuto e proprio quel passato ha permesso alla società di "Pink Future" di esistere, perciò è chiaro che non può essere modificato, in quanto ormai è accaduto. Può semplicemente essere osservato, diciamo. Motivo questo non molto redditizio e che fa sì che in breve, dalla scoperta della possibilità di viaggiare nel tempo, alla delusione conseguente al non poter fare niente per modificare gli eventi passati, siano in pochi i cronoviaggiatori interessati, per lo più qualche studioso delle epoche passate, come appunto il Dottor Brown, insigne professore (un mestiere considerato, come tanti altri, adatto alle donne, per lo più) di cronologia.

Questo aspetto è interessante e fa riflettere su quanto, nelle azioni di un uomo, esista il libero arbitrio o quanto invece le decisioni vengano prese "dall'alto". Da qualche Dio o Divinità, da misteriose entità o semplicemente dal caso, dalla fatalistica concatenazione di eventi su cui l'uomo non può avere possibilità di azione. E' la fine, fondamentalmente, dell'homo faber fortunae suae degli Umanisti, costretto a piegarsi al corso degli eventi. Se così è, così deve essere. Questo è quello che ci vuol dire Michele Botton in "Pink Future". Al tempo stesso, però, il destino (così come l'autore!) è un pò birichino e a volte le cose non sono come appaiono. Con un colpo di scena, il destino trova sempre la sua strada, o forse è la riscossa del libero arbitrio dell'uomo e delle sue idee geniali. Chissà, a ognuno la sua opinione.

Il ritmo del romanzo è incalzante, lo stile è veloce, fresco, genuino, privo di fronzoli e paroloni dotti che spesso gli autori esordienti infilano nelle loro opere per far sfoggio di mera cultura dottrinale. Molto ampie le descrizioni, dei personaggi, dei luoghi o della stessa storia dell'umanità, forse anche troppo a volte, al punto da risultare ripetitive. Pochi personaggi ma ben delineati, anche se sicuramente dispiace la prematura scomparsa di Sawyer, e del suo carattere grintoso in un futuro in cui l'umanità sembra non conoscere più il valore di un sorriso o di una risata.

Nota di demerito alla casa editrice per la poca cura nell'editing, in quanto, ahimè, compaiono fastidiosi refusi, termini sbagliati e parole assenti.

Qualche curiosità finale!

"Pink Future" è un libro nel libro, ossia un romanzo al cui interno i protagonisti, nella loro vita, citano l'esistenza di un fantamatico libro, "Pink Future" appunto, scritto da Johan Sawyer. Di fatto è uno pseudobiblion, come il Manuale delle Giovani Marmotte.

Sulla pagina Facebook, oltre a postare foto delle presentazioni e aggiornamenti e curiosità sul romanzo, l'autore immagina aspetto e caratteristiche dei suoi personaggi nella vita reale, scegliendo tra gli attori odierni. Ad esempio, il dottor Andrew Brown, protagonista suo malgrado della nostra storia. Cronologo e collezionista di libri, dal carattere introverso sempre serioso e composto, esteticamente lo immagina un po' come Josh Hartnett.

Zoe Blake, l'agente del CTT (comitato di tutela temporale) è un ottimo detective, donna molto intelligente ed all'apparenza fredda. Esteticamente e caratterialmente la vede simile alla Olivia Dunham della serie tv Fringe, ottimamente interpretata da Anna Torv.

Callista, chirurgo estetico, amica di Andrew. Piccola e procace, dal carattere focoso ed insolente, profondamente androfobica. La vedo col viso lunare ma "furbetto" di Lily Collins.

Infine Johan Sawyer, il bibliotecario belloccio, dai capelli scuri, gli occhi azzurri e il sorriso irriverente. L'unico personaggio dei nostri tempi. Disinvolto e scanzonato, lo vede un po' come i personaggi spesso interpretati da Matthew McConaughey o Josh Holloway. Il nome dovrebbe essere un omaggio a uno dei suoi scrittori di fantascienza preferiti, Robert J. Sawyer (autore di "Flashforward").

Il romanzo è disponibile in formato cartaceo e ebook sui principali store. Su Amazon c'è la possibilità di leggerne un estratto, per scoprire la vita di Sawyer nel nostro tempo, prima dell'estrazione.

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