lunedì 7 settembre 2015

Onirica - Le leggende metropolitane di Aurora Stella

ONIRICA - AURORA STELLA


Aurora Stella in "Onirica" presenta un'interessante, e coinvolgente, raccolta di leggende metropolitane in chiave horror, ambientate non in una fantomatica cittadina americana, bensì a Roma, nella nostra capitale e nei suoi dintorni, un ambiente quindi che dovrebbe essere tranquillizzante, noto, e che invece si rivela infido e pieno di inaspettati pericoli. L'autrice attinge alle più varie leggende (dai viaggi nel tempo agli alieni, passando per mostri e creature non umane), innestandoli su uno sfondo tipicamente locale, e italiano, e creando piccoli ma deliziosi racconti, scritti con uno stile curato e molto scorrevole, quasi una videocamera che, messa sulle spalle dello sfortunato protagonista, accompagna anche noi lettori/spettatori nelle sue (dis)avventure.

Qualche dato sul libro, prima di passare ad analizzarlo nel dettaglio:

Titolo: Onirica
Autore: Aurora Stella
Editore: Panesi Edizioni (ebook)
(ne esiste anche una precedente versione cartacea edita da Gruppo Albatros Il Filo, reperibile sugli store a 12,90 euro)
Genere: Raccolta di racconti horror/fantastici
Formato: Ebook
Prezzo: al momento dell'articolo, gratuito.
Pagine: 98.
Disponibile su Amazon e altri store.
Su Amazon disponibile un breve estratto.
Pagina Facebook di "Onirica".
Un'intervista all'autrice.
Una bella recensione su "Onirica".

"Onirica" ospita al suo interno otto racconti, scritti in uno stile scorrevole, molto immediato e d'impatto.

- A pochi passi da Roma: un inizio davvero appetitoso per gli amanti della letteratura di tensione, con i protagonisti che si ritrovano in una specie di bolla temporale dove convivono persone prese da epoche diverse, un Festival dei Mondi, che però, per loro, si rivelerà più un Festival dei Morti. Costruito in maniera impeccabile, è un crescendo di tensione.

- Bioagriturismo 100% naturale: a ripensare a quanto accade nel racconto, il titolo fa decisamente sorridere. Comunque, un racconto un po' horror, un po' di fantascienza, che ti porta a chiederti... cosa cavolo mangiamo al ristorante?

- Nemesi: tra tutti, è il racconto che mi è piaciuto meno. Il tema dell'entità creata in laboratorio era interessante ma forse avrei speso qualche parola in più, l'ho trovato un pò troppo veloce. Di certo fa riflettere su quali confini debba avere la scienza e quali competenze spettino agli uomini e a Dio.

- Il mostro: il racconto più strutturato e complesso e anche quello che tocca forse il tema più delicato, presentando un mostro umano, ossia un assassino seriale di ragazzine, che le segue, le studia, le pedina, finché poi non le aggredisce, le violenta e le uccide, dopo averle barbaramente massacrate, considerandole alla stregua di pericolose streghe. Protagonista del racconto è la caparbia e selvaggia Selvaggia, addestrata alla lotta fin da piccola, un maschiaccio con le palle che non esita a farsi avanti a proteggere i più deboli dai soprusi degli altri. Seguita quasi interamente dal suo punto di vista, la storia prosegue con l'avvicendarsi dei pensieri di Selvaggia di catturare e fargliela pagare cara a questo serial killer. Diciamo la verità, ce ne vorrebbe un po' di più, anche nella vita reale, di queste Selvagge, alla faccia di un certo buonismo! ;) Ottima storia, forse la meno sovrannaturale, ma non per questo meno (ahimè) mostruosa.

"La paura è un meccanismo primordiale che serve a salvarci da situazioni che altrimenti metterebbero a rischio la nostra esistenza. È nostra amica, non dobbiamo temerla, dobbiamo rispettarla".
- I racconti del gatto nero sono infine una piccola raccolta nella raccolta composta da quattro raccontini caratterizzati dalla presenza di un gatto nero con gli occhi gialli (Poe style):
- Prologo: una vecchietta amica dei gatti (una gattara, appunto) si prodiga per salvare per un gatto nero, proprio mentre due malfattori stanno per rapinarla, rimanendo fregati.

- Gli orchi: protagonisti sono due orchi che, per quanto non siano quelli di Tolkien, sono comunque mostruosi, intenti a progettare violenze e abusi ai danni di donne e bambini. Ma non hanno fatto i conti con il gatto.

- La gattara: una falsa gattara di nome Giuseppina (nome, ahimè, della mia gatta!) vende cani e gatti randagi alla vivisezione, ma imparerà a sue spese che, in fondo, una giustizia c'è.

- Cuore di lupo: dei quattro finali, il racconto più interessante e che getta anche luce sugli avvenimenti dei tre racconti precedenti e il ruolo del gatto. Molto interessante il riferimento allo spirito del lupo (o del cane), che ho decisamente apprezzato. C'è spazio, comunque, alla fine anche per nuove storie, eventualmente, di questo filone, per proseguire lo scontro tra il Ragnaccio e il Gatto.

Tra gli altri libri dell'autrice, ricordo "E vissero? Raccolta di fiabe horror", edito da Panesi Edizioni e recensito anche qui sul blog "I mondi fantastici", e poi "Furens lupus sum" e il recentissimo "Tiger indomabilis"; tutti disponibili in ebook su Amazon e sui principali store. Non perdeteli!




2 commenti:

  1. Grazie Alessio! Ho letto e apprezzato moltissimo anche il tuo precedente articolo su "e vissero?".Sono contenta che ti siano piaciuti.. E che ti sia piaciuto "cuore di Lupo" e la mia pseudo -leggenda nativo-americana.. Il malvagio Ragno , il gatto e il lupo sparsi qua e là li ho rinfilati anche in "e vissero?" (nella lavatrice soprattutto.. anche se detta così dovrei avere una lavatrice molto grande). Mi sono divertita a creare questi racconti e ti confesserò un segreto che , poi, tanto segreto non è :il racconto del mostro è basato su una mia esperienza realmente vissuta. Ma è evidente che non sono riuscita a catturarlo.(non ammazzava però le ragazzine, si limitava a violentarle) Per il resto ,scazzottata inclusa, è tutto vero..

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    1. Sì, ho apprezzato la leggenda nativo-americana, poi tutto ciò che ha a che fare con i lupi lo apprezzo enormemente!
      Accidenti, mi dispiace per l'esperienza con il mostro, deve essere stata terribile. Purtroppo, come dimostrato, non tutti i mostri sono alieni o escono da un libro di Lovecraft.
      Sono contento di conoscerti alla mostra della Panesi così potrò complimentarmi dal vivo per i tuoi lavori! A presto! ;)

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