giovedì 3 marzo 2016

Primavera di libri - Manuela Raciti



PRIMAVERA DI LIBRI - MANUELA RACITI

L'appuntamento di oggi con il Calibrario della Primavera è dedicato a Manuela Raciti, una giovane autrice, il cui libro "Un regalo pericoloso" è stato recensito di recente proprio qui sul blog "i mondi fantastici".  Di cosa parla questo gustoso libro? Ecco la sinossi: "Tommaso è un ragazzino di dodici anni alle prese con una sorella maggiore un po’ scorbutica, Anna, un trasloco inaspettato, una scuola nuova e la scelta del regalo di Natale giusto per i suoi genitori: una collana per la mamma, un paio di pantofole per il papà. Ma può un regalo cambiare la vita di una famiglia? Tommaso e Anna si troveranno a dover combattere contro una forza misteriosa e inspiegabile che rischierà di portare alla pazzia papà Luca." Edito da Panesi Edizioni, lo trovate su tutti gli store di ebook!

INTERVISTA A MANUELA RACITI



Ciao Manuela, parlaci un po’ di te, quali sono i tuoi interessi, le tue passioni? 


Ciao Alessio, grazie infinite per avermi ospitata qui!

Oltre alla passione per la lettura che è la causa del mio shopping compulsivo e sfrenato nelle librerie e nei mercatini dell'usato della mia zona e del conseguente accumulo di libri, libroni e libretti che popolano ogni stanza della mia casa, amo molto scrivere. Racconti, pensieri, recensioni. Ho creato il mio blog proprio seguendo il desiderio di avere un luogo, del tutto mio, dove scrivere e parlare di libri e scrittori, condividendo con altri amanti della lettura pareri e opinioni sui romanzi letti. Credo che, in un'era come la nostra, la diffusione di internet sia ormai così massiccia che possa rappresentare un ottimo trampolino di lancio per gli autori emergenti, motivo per cui, tra un libro di Stephen King e uno di Agatha Christie, ci tengo molto a recensire anche romanzi di autori emergenti, brillanti e meritevoli, anche se ancora non conosciuti ai più.


Un'altra mia grande passione sono gli animali! Non solo cani e gatti, animali domestici ai quali sono comunque legatissima, ma anche vitelli, maialini, agnelli, cavalli. Io e il mio compagno di vita siamo accomunati da questa grande passione e, un tempo, anche attivisti per i diritti animali (ora purtroppo lo siamo molto meno a causa dei sempre maggiori impegni lavorativi). Ho avuto modo di conoscere la realtà bellissima dei rifugi e di passare del tempo con animali che, nella vita di città, di solito si conoscono solo tramite foto o video trasmessi in televisione. Ho coccolato capretti e maiali, accarezzato vitelli e tori e ho avuto la prova che tra un cucciolo di capra e uno di cane la voglia di giocare e di correre è veramente la stessa!


Com’è stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla scrittura? Perché scrivi? Per piacere, per passione, per lavoro?


Mi sono avvicinata alla scrittura da bambina quando, utilizzando la penna come espressione sfrenata della mia fantasia, mi divertivo ad inventare racconti nei quali poi mi immedesimavo quasi ne fossi la protagonista e non solo la narratrice. Mi ricordo che bastava solo un piccolo incoraggiamento per dare il via ad un fiume inarrestabile di idee e parole, che raccontavano avventure strepitose mai vissute nella mia vita quotidiana ma comunque altrettanto concrete: così un giorno ero una fata che aveva scoperto la formula magica per parlare con gli animali, un altro una principessa figlia di una famiglia nobile ma povera.

Ho cominciato a rivalutare il ruolo della scrittura da qualche anno, considerandola non più solo una passione ed un passatempo ma un qualcosa di terapeutico: la penna, infatti, è diventata per me il mezzo più adatto per viaggiare con la mente e per riuscire ad alzarmi in volo anche durante i momenti più difficili.


Quali sono le tue letture preferite? Che generi preferisci leggere? Se tu dovessi scegliere il romanzo della tua vita, qual è?



Penso di potermi definire una lettrice compulsiva. Leggere per me è una passione, tanto entusiasmante quanto rilassante: sono una di quelle persone che non riesce ad addormentarsi senza avere un libro sul comodino! Il mio scrittore preferito da sempre è Stephen King, con i suoi racconti angoscianti e spaventosi, ma in questi ultimi anni ho scoperto ed apprezzato molti altri autori. Tra un libro giallo ed un racconto horror, mi piace leggere anche racconti più leggeri, pensati per una fascia d'età inferiore alla mia: tra tutti gli scrittori per ragazzi, Bianca Pitzorno ha e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.

Partendo dal presupposto che la scelta è ardua, dal momento che tra le decine di libri che ho letto ce ne sono stati tanti che mi hanno colpita e mi hanno regalato diversi spunti di riflessione, credo di poter affermare che La Fattoria degli Animali di George Orwell sia il mio romanzo preferito in assoluto. Scritto nel 1945, si rivela un romanzo sempre attuale e fa nascere in me una grande desiderio di ribellione e giustizia.


“Un regalo pericoloso” è il tuo primo romanzo. Com’è nato? Raccontaci qualcosa sulla sua stesura.


Come succede spesso, l'avvenimento dal quale sono partita per costruire, poi, tutta la storia è stato del tutto casuale e, al momento, anche piuttosto divertente. Io e mio marito amiamo molto gli animali e viviamo con un cane e due gatti. Uno dei due gatti, Cookie, un pomeriggio si è spaventato moltissimo osservando un paio di pantofole che, all'apparenza, non erano affatto temibili.

 Prendendo spunto da quell'episodio, la mia fantasia ha preso il volo! Durante la stesura del mio libro uno dei momenti più belli che ho vissuto è stato quando mi sono resa conto che l'idea iniziale, nata da un episodio casuale, veniva accompagnata passo passo da altre intuizioni, crescendo e amalgamandosi con loro.


Scrivere per ragazzi, così come parlare con loro, non è facile. Perché quindi la scelta del “libro per ragazzi”, per iniziare? Cosa volevi trasmettere ai lettori? Hai avuto modo di leggere il tuo libro a dei bambini/ragazzi, o di avere delle loro impressioni?


Credo che da bambini la fantasia sia un dono comune e, in quanto dono, andrebbe custodito e tutelato. Diventando adulti la vita finisce inevitabilmente con il togliere molto spazio alla creatività e, per questo, ringrazio il mio lavoro di educatrice che mi aiuta a restare sempre in contatto con il pensiero dei più piccoli e a tornare un po' bambina, cercando di vedere le cose anche con i loro occhi e non più solo con i miei.

Il messaggio che vorrei che si percepisse, una volta finito di leggere il libro, è che quando accadono fatti spiacevoli (nella storia tutto comincia ad andare male proprio nel giorno più amato dell'anno) inevitabilmente l'umore delle persone cambia. C'è chi diventa più aggressivo e scontroso, chi più introverso e triste. Credo che dovremmo cercare di metterci nei panni dell'altro prima di puntare il dito considerando inopportuno o fastidioso il suo comportamento.


Qualche settimana fa nella scuola dove lavoro c'è stata la “Settimana del Libro” nella quale ho partecipato nel ruolo di scrittrice, in una mattinata di incontro con l'autore. Dividendo i bambini per età, abbiamo letto le prime pagine del mio romanzo e poi gli alunno hanno posto delle domande: come mi è venuta l'idea, quanto tempo mi ci è voluto per scrivere il libro, a chi mi sono ispirata per caratterizzare i vari personaggi del racconto. Finita la presentazione del romanzo ne sono state lasciate alcune copie nella biblioteca scolastica e, con mia sorpresa e gioia, sono andate a ruba!


Generi e attualità: spesso, una certa critica miope (tutta italiana) accusa la letteratura di genere di essere puro edonismo, eppure è possibile servirsene per affrontare temi attuali e scottanti (qualche esempio? La prostituzione, la violenza sulle donne, gli abusi sui minori, il tema del diverso e quant’altro). Cosa ne pensi al riguardo?


Per quanto mi riguarda, non esiste genere che non possa trattare temi di attualità o contenere messaggi profondi. Tuttavia, non penso che l'arte debba essere necessariamente un veicolo di cui servirsi per indurre alla riflessione, ma credo che sia sempre un mezzo per trasmettere emozioni, anche fini a se stesse. Un libro trasmette ciò che l'autore sente, che la sua mente crea, esattamente come un artista imprime le proprie emozioni in un quadro grazie ai colori e allo stile delle pennellate. A tal proposito, ad esempio, non credo che un Picasso del periodo blu sia da meno di un Picasso nella Guernica perché nel primo ha impresso emozioni e nel secondo storia.


In Italia ci sono più scrittori che lettori, e non è un modo di dire ma realtà. Lasciando da parte i problemi, cosa consiglieresti per uscire da questa situazione critica? Un’idea, una ricetta “primaverile” per incentivare la lettura, quale potrebbe essere secondo te?


Come accennavo prima, sin da bambina ho nutrito una grandissima curiosità per libri e fumetti, che ho cominciato a “divorare” appena ho potuto. Penso di dover ringraziare i miei genitori se ho sempre vissuto la lettura come una possibilità di crescita e di scoperta, come opportunità di vivere tante vite ed esplorare molteplici mondi e non come un'imposizione noiosa.


Purtroppo non possiedo la ricetta perfetta da dare a chi fa fatica a trovare nella lettura un'attività piacevole ma consiglierei di fidarsi del proprio istinto, cercando un libro o un racconto breve che incuriosisca per la trama, sinossi o anche per la copertina! Trovando un genere preferito, con dei buoni propositi, sono sicura che si possa avvicinare al meraviglioso mondo dei libri anche il più restio dei lettori.


La disputa ebook/cartaceo: ha davvero un senso? Non sarebbe forse più produttivo concentrare le forze su altro? Che ne pensi? Gli ebook possono aiutare gli autori emergenti a farsi conoscere, meglio di quanto non riescano a fare le piccole case editrici cartacee con tutti i loro ovvi limiti? 


Credo che la lotta tra ebook e cartaceo non abbia senso e non porti benefici a nessuno! A quasi un anno dalla pubblicazione in versione digitale del mio romanzo posso affermare che, anche se non tutti i lettori conoscono i punti di forza e l'utilizzo dei libri digitali, sicuramente sono un trampolino di lancio ottimo per gli autori esordienti ed emergenti. Per la praticità nella lettura, per i prezzi che rimangono più contenuti rispetto ad una versione cartacea, per il peso e l'ingombro minimo di un lettore digitale che può contenere centinaia e centinaia di titoli e può essere comodamente portato sempre con sé. La mia casa editrice, la Panesi Edizioni, nasce ed esiste come casa editrice digitale ma, negli ultimi tempi, si è resa anche disponibile a stampare e vendere, ovviamente in numero limitato, alcune copie cartacee dei libri che ha precedentemente pubblicato come ebook e la risposta da parte dei lettori è stata molto positiva! Posso quindi affermare che una cosa non esclude e non danneggia l'altra: libri digitali e cartacei dovrebbero imparare a convivere smettendo di farsi la lotta!


Progetti per il futuro? A cosa stai lavorando? Puoi anticiparci qualcosa?


Ho da poco firmato il contratto per la pubblicazione di una raccolta di racconti brevi a tinte nere. Alcuni sono tratti da storie vere, altri sono nati da incubi e fantasie. Il loro filo comune? La sensazione di angoscia che ho cercato di trasmettere in ogni pagina!


Grazie per essere stata ospite del blog “i mondi fantastici”.


Grazie di cuore a te per avermi ospitata!



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