martedì 17 maggio 2016

Recensione fantasy "La sirena meccanica" e "L'isola del male"

RECENSIONE FANTASY "LA SIRENA MECCANICA" e "L'ISOLA DEL MALE"


Doppia recensione oggi sul blog "I mondi fantastici", per due racconti lunghi di due giovani scrittori italiani, già più volte ospiti del blog e che hanno un posto speciale nella mia libreria. Sto parlando infatti di Giada Bafanelli e della sua novella "La sirena meccanica" (segnalata qua) e di Gianluca Malato, autore del racconto horror "L'isola del male" (segnalato qua). Due letture recenti, molto fresche e piacevoli, due letture diverse ma entrambe in grado di offrire spunti interessanti. Prima le signore, per cui parliamo prima di "La sirena meccanica".

"La sirena meccanica" è un racconto lungo (o un romanzo breve) vagamente ispirato alla storia della Sirenetta (che, prima di essere un film Disney, è stata una favola di Andersen). Dico "vagamente" perché ovviamente la favola della Sirenetta è il punto di partenza, in particolare la figura della sirena che, appunto, stanca della solita vita negli abissi, vuole andare oltre, vuole vedere oltre e scoprire cosa c'è nel mondo. Su queste premesse inizia l'avventura di Nym, su cui l'autrice costruisce un mondo molto particolare, con forti influenze steampunk. Nym, infatti, è una sirena meccanica, alcune parti del suo corpo sono meccaniche, come quelle dei suoi amici Ygg e Ran, ma questa caratteristica non è solo un mero espediente di genere, per differenziare la storia dalle tante (re)interpretazioni di favole che vanno di moda. Tutt'altro. Per l'autrice, il fatto che Nym sia in parte meccanica diventa un tema fondamentale nel racconto, soprattutto in virtù di quanto ciò pesi alla protagonista, di quanto la ostacoli nei suoi rapporti con gli altri e, soprattutto, di quanto ciò la renda, e la faccia sentire, diversa. Un tema, questo della "diversità", molto attuale e molto importante, che la scrittrice affronta utilizzando una favola ben nota. 

"Tu sei l'unica cosa che mi rimane del mare, l'unica cosa che il mare non mi ha portato via".

Come detto all'inizio, la Sirenetta è solo fonte di ispirazione, ma la trama poi se ne discosta, riservando tante sorprese al lettore. I colpi di scena non mancano, scandendo le tappe della scoperta del mondo da parte di Nym. Ben curato e garbato come sempre lo stile dell'autrice, che avevo già apprezzato in "La figlia della vendetta" e in "Alone. Il Solitario" (entrambi recensiti qui sul blog).

"Un tempo anche io sono stata così? Così piccola, libera e felice?" Per quanto si sforzasse non riusciva a ricordarlo. Sapeva di essere stata una bambina sull'aeronave ma non aveva memoria della vita in superficie, di amici, di giochi. Ricordava in modo vago soltanto il viso di suo padre, ma non riusciva a mettere a fuoco i suoi lineamenti.
***

"L'isola del male", invece è un racconto di tutt'altro genere e atmosfera. Se "La sirena meccanica" si ispira a una favola, questo racconto invece si ispira alle celebri storie dell'horror di Lovecraft, di cui l'autore è un grande fan e appassionato. Come accade ai protagonisti dei racconti del solitario di Providence, anche il protagonista di "L'isola del mare" si ritrova improvvisamente invischiato in una situazione oscura, difficile, angosciante, venendo a contatto con il Male. Un Male con la M maiuscola, un male antico, primordiale, primigenio quasi, un male in grado di far impazzire gli uomini, inquinare i loro cuori, corromperli e portarli alla follia e alla morte. 


Non ho mai visto una notte più buia e più tetra di questa. Intorno a me si stagliano le ombre generate dalle flebili stelle che punteggiano il cielo. Nel manto siderale, la luna è la grande assente. Tutto è permeato da un silenzio surreale, innaturale, non solo profondo, ma addirittura morto. Nessun suono di alcun genere, nessun animale notturno che dovrebbe ronzare nella vegetazione. Il silenzio è il vero padrone di questo posto dimenticato.

Con queste parole, che fanno rabbrividire il lettore, Gianluca Malato ci porta subito all'interno della narrazione, sfruttando il classico espediente del diario del protagonista. Una scelta interessante che ben si presta alla situazione in cui, appunto, il povero protagonista si ritrova. Lui, Stefano Girotti, tenente di vascello della Marina Militare Italiana, uscito per una normale esercitazione aerea nei cieli dell'Oceano Pacifico, si ritrova invece su un'isola misteriosa. Un'isola che agli appassionati di serie tv ricorderà un pò quella di Lost, con tutti i suoi segreti, misteri e morti, ma che presto si tinge di sfumature nere, del colore della notte e del Male. Un'isola che non dovrebbe esistere, eppure c'è, e al suo interno dimora qualcosa che non dovrebbe risvegliarsi. Un orrore che l'autore riprende, per omaggiarlo, dai racconti di Lovecraft.


Quella che prima era una parola incomprensibile, diventa gradatamente un insieme di ghirigori indecifrabili, come se la pazzia avesse preso il posto della ragione, come se quel mostro nella sua testa avesse preso il controllo della sua mano e avesse scritto il suo nome con la sua grafia aliena. Ora è chiaro che non può essere qualche sostanza chimica nell'acqua. No, c'è dell'altro. Non è solo un'allucinazione. Per queste persone è stato tutto vero, reale, tangibile.

E quando la logica non basta più, quando la forza dell'uomo e la ragione che dominano le sue azioni non bastano, ecco che subentra il terrore primordiale per qualcosa di ancestrale e diabolico. Una paura in grado di oscurare ogni forma di luce. Complimenti a Gianluca Malato per questo racconto, un po' diverso dai suoi soliti lavori sword & sorcery o steampunk, ma sicuramente ben riuscito. Un piccolo omaggio a un grande scrittore che, anche dopo un secolo, segna in maniera indiscutibile il panorama della narrativa di terrore. 

Sia "La sirena meccanica" che "L'isola del male" sono disponibili su Amazon e sugli store di ebook per download immediato! Buona lettura! :)



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