mercoledì 13 luglio 2016

Recensione "Oscure regioni 2" - i racconti dell'orrore di Luigi Musolino

RECENSIONE "OSCURE REGIONI - Volume 2"

Secondo appuntamento con i racconti dell'orrore di Luigi Musolino. Dopo aver parlato del primo libro, oggi vi presento "Oscure regioni - volume 2", che completa il viaggio nel folklore italiano iniziato dall'autore, concentrandosi prevalentemente sulle regioni del Centro-Nord. Per chi si fosse perso la puntata precedente, questa antologia raccoglie dieci racconti di Luigi Musolino, di stampo fantastico e horror, realizzati partendo da leggende e tradizioni folkloristiche italiane: una leggenda per ciascuna regione del nostro Paese.

Faccio subito una piccola annotazione: ho trovato questo volume molto più curato del primo. Non so in che ordine l'autore abbia redatto i venti racconti, ma leggendo ho avuto l'impressione che alcuni di questi fossero successivi ai precedenti, notando una maggior cura stilistica, una maggiore padronanza di sé e della materia, che si riversa anche nell'approccio del lettore. Oserei persino dire che questo volume mi è piaciuto più del precedente, ma andiamo con calma e scopriamo i racconti di "Oscure regioni - volume 2".

Il libro inizia con "Les abominations des Altitudes", racconto ambientato in Val d'Aosta. Una storia di montagna, piacevole nell'ambientazione e nel senso di mistero. Ammetto però che non mi è piaciuta la struttura stessa, ossia il narrare la storia del vecchio Delorme da parte dei due protagonisti, che si ritrovano a vivere la stessa situazione. Avrei preferito seguire proprio Delorme in diretta, senza che ci venisse narrata nel racconto, cosa che ha rallentato il ritmo.
"Febbre" è il secondo racconto e, sia pur nella sua brevità, è stata una piacevole sorpresa, in quanto stavolta l'autore va diretto al nocciolo della questione, facendo scontrare il protagonista con la leggenda, in maniera decisamente inaspettata. Siamo nel Lazio e la leggenda è quella della Pantasema, un'antica figura femminile legata ai riti agricoli.
La terza storia è quella che aspettavo fin dalla scoperta di questa raccolta, in quanto ambientata in Toscana. Ero curioso di scoprire quale leggenda l'autore avesse scelto e sono rimasto sorpreso in quanto non la conoscevo: si parla della Marroca, un animale mitico che secondo la credenza contadina vive essenzialmente nelle zone umide della campagna della Valdichiana. "Vagiti" mi è piaciuta molto perché anche qua siamo in presenza di un protagonista che viene direttamente a contatto con una creatura leggendaria, e mi è piaciuto anche molto la progressiva scoperta e realizzazione da parte dello stesso protagonista, fino all'orrore finale.

"Il carnevale dell'Uomo Cervo" ci porta in Molise, dove assistiamo al poco simpatico incontro tra Omar e Gl'Cierv. La cosa che mi è piaciuta di più è stata proprio la scelta della leggenda, quella dell'uomo cervo, che si lega a altre antiche tradizioni simili europee, in particolare dell'area celtica. 
"Nato con la camicia", altro racconto interessante. Più un urban fantasy in realtà che un racconto dell'orrore. Siamo in Friuli e il mito è quello dei benandanti, i nati con la camicia, rappresentati in questo caso da un ometto piccolo, brutto e maligno. Considerando che in uno dei miei prossimi libri in uscita accennerò a questo mito, è stato interessante leggere al riguardo.
"Intersezioni" è l'unico racconto tra i venti che non mi è piaciuto. L'ho trovato confuso e privo di trama, alcuni passaggi ho dovuto rileggerli perché non capivo cosa stesse succedendo. Il taglio è volutamente onirico, con questi gnefri, i folletti dei boschi dell'Umbria, e in questi racconti capita che si prediliga l'aspetto surreale a quello più pratico, però onestamente non mi ha sconfinferato.
"Smeraldo", invece, è un racconto bellissimo, intenso e, se vogliamo, anche possibile fonte di riflessioni sul tema della diversità e dell'accettazione. Diverso da tutti gli altri diciannove, forse richiama "I nastri di Larrie" del primo volume, narra la storia di un'amicizia speciale, tra la piccola Daria (Ariaaa) e Smeraldo, una creatura bizzarra che popola le paludi del Polesine. E' una storia di amicizia, di affetto, di comprensione e di scoperta reciproca, ma anche di diffidenza e odio, e vale da solo l'intero libro.

"A caccia" è un altro bel racconto. La struttura è molto semplice, quasi scontata, ma da grande appassionato di lupi e soprattutto da fan dei lupi mannari, ho apprezzato tantissimo l'inserimento di una figura simile: ossia il Dupi Minaro, creatura della Basilicata. L'Italia è ricca di leggende diverse attorno alla figura del licantropo, che spesso variano da regione a regione, per cui scoprire quella nota in terra lucana è stato davvero interessante. 
"Un selvaggio" è ambientato in Trentino, ma la singolarità è che la leggenda scelta, quella dell'Uomo Selvatico, compare anche in altre regioni, ad esempio se ne parla pure sulle Alpi Apuane, di questa creatura (un ominide) che vive nei boschi, lontano dagli uomini, sebbene l'Omo Selvatico lucchese sia meno viulento! Comunque, applausi a Ernesto Musi che fa quello che farei io se avessi un capoufficio così rompicoglioni!
"Soltanto una povera vecchia" invece è un gran finale in salsa stregonesca. Così come "Oscure regioni - volume 1" era iniziato con le streghe del Piemonte, questa raccolta si conclude tornando vicino al punto di partenza, in Liguria occidentale, nella provincia di Imperia, dove è diffusa la leggenda della bagiùa. Una storia orripilante, di sangue, violenza, mistero e riti orgiastici, un pandemonio da gran finale.

Concludendo, anche questa antologia è stata piacevole. Una cosa che ho apprezzato, oltre alla miglior cura stilistica, è stata la scelta (ad eccezione del primo racconto valdostano) di far incontrare direttamente i personaggi con le creature leggendarie, riducendo la parte "didascalica"/di spiegazione che invece ho trovato in alcuni racconti del primo volume. In questo modo i personaggi hanno potuto toccare con mano gli orrori della loro terra, e il lettore con loro, sorprendendosi, spaventandosi e tirando magari un urlo quando dal cesso di casa loro è apparso un biscione schifoso! Bleah! E ora chi si siede più sul water?! :-) 

Per chi è interessato a scoprire qualcosa di più su "Oscure regioni" e Luigi Musolino, questo il link alla pagina di Amazon dove acquistare il libro. 

Chi è l'autore? Luigi Musolino è nato nel 1982 in provincia di Torino. Editor e traduttore, ha collaborato con svariate case editrici; i suoi racconti horror sono stati premiati in molti concorsi letterari. Nel 2012 è uscita, in formato e-book, la sua prima antologia: "Bialere - Storie da Idrasca". Nel novembre 2014 RiLL ha curato l'antologia "Oscure Regioni - volume 1" (collana Memorie dal Futuro, ed. Wild Boar). Illustrazione di copertina: Diramazioni. Per ulteriori informazioni su "Oscure Regioni - volume 2", si rimanda al sito dell'associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare, che ha curato il volume: www.rill.it




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