lunedì 2 gennaio 2017

Intervista a Laura Santella

INTERVISTA A LAURA SANTELLA

Riprendono le interviste agli scrittori emergenti italiani. Oggi il blog "I mondi fantastici" ospita Laura Santella, autrice della trilogia epic fantasy "Il Cavaliere di Eron", di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, e presidentessa dell'Associazione Scrittori Emergenti Uniti. Mettetevi comodi, libro in mano, e via con l'intervista! ;)

Ciao Laura, parlaci un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni?


Ciao Alessio e grazie per lo spazio che dedichi a me e ai miei libri.
Tra i miei interessi, oltre a scrivere ovviamente, ci sono la musica e il teatro, ma anche la fotografia e lo sport in genere (soprattutto gli sport legati al mondo dei motori, ma tra tutti spicca il tiro con l'arco essendo io un'arciera). Ultimamente mi sono appassionata anche all'universo make-up, in particolare alla sfera del trucco teatrale; forse è una conseguenza naturale essendo io una cosplayer (ovvero una di quelle pazze che si "vestono da fumetti").

Com’è stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla scrittura? Perché scrivi? Per piacere, per passione, per lavoro? Verso quali generi, o quali tipi di storie, sei orientata?

Io scrivo da sempre e solo per piacere/passione. Solo negli ultimi anni, con la pubblicazione, ho dovuto imparare a far da manager a me stessa. Il mio genere preferito è il fantasy, anche se ho in previsione un paio di romanzi storici. Scrivo quello che mi passa per la testa, letteralmente. Nel senso che io visualizzo una certa scena e la descrivo passo dopo passo. Per questo forse molti dei miei lettori dicono che la storia "si vede" come se fosse un film.

Com’è nato “Il cavaliere di Eron”? Di cosa parla?

La saga de "Il cavaliere di Eron" nasce da una serie di sogni che ho fatto in un determinato periodo. Un giorno mi sono convinta a metterli nero su bianco e ho capito che ne poteva nascere qualcosa di interessante. Ovviamente ho rielaborato la trama e molti personaggi, ma l'ossatura è rimasta più o meno la stessa. Si tratta di tre avventure (autoconclusive) che hanno come protagonista il cavaliere di Eron. Una figura avvolta nel mistero per la maggior parte del tempo, poiché ci troviamo di fronte un "eroe senza memoria". Perciò noi, come lui, dobbiamo affidarci a quello che viene raccontato dagli altri personaggi del libro, ma non si può mai sapere chi dice il vero e chi il falso...

A quali fonti ti sei ispirata per “Il cavaliere di Eron”? Sia letterarie che cinematografiche o fumettistiche.

In verità non ho avuto particolari ispirazioni, ad eccezione forse dell'aspetto di alcuni personaggi. Infatti moltissime figure (sia principali che non) sono fisicamente ispirate ad alcuni attori del cinema internazionale, perciò tra i boschi e le spade si possono riconoscere alcuni volti, come Jeremy Irons o Dakota Fanning.

C’è un personaggio, o più di uno, a cui ti senti legata particolarmente? Perché?

Assolutamente sì. Il mio personaggio preferito della serie si chiama Rufus. Non è il protagonista, anzi nel terzo volume non compare affatto. Ma la sua storia mi ha coinvolto profondamente.
Si tratta di un semplice uomo, senza poteri magici e senza titoli nobiliari. Infatti è solo un tenente, braccio destro di uno dei comandanti dell'esercito di Eron, che però, soprattutto alla fine del primo volume, si rivelerà di enorme importanza.

Come scegli i nomi per i tuoi personaggi? Hanno qualche significato? Suonano bene?

Molti mi vengono spontanei. Penso al personaggio ed è come se lui stesso mi dicesse il suo nome.
Altri invece sono più ricercati, magari rielaborando un nome che mi trovo davanti agli occhi oppure prendendo una parola di un'altra lingua (il cui significato è strettamente legato al personaggio) e lo "musicalizzo" un po'. Ad esempio nel secondo volume appare un personaggio che si chiama Raion; "Raion" significa "leone" in giapponese e questo ricalca molto la personalità di questa figura.

Sapevi già che avresti scritto una trilogia o la storia si è sviluppata, espandendosi, mentre scrivevi?

Sapevo già che avrei scritto una trilogia, proprio perché si tratta di tre avventure diverse, lontane nel tempo fra loro. Pensavo invece che sarebbero state più brevi. Quando ho scritto i primi dieci capitoli del primo volume pensavo di essere a metà e invece ero solo a un quarto della storia.

Ebook o cartaceo? La disputa ha veramente senso?

Secondo me sono due prodotti che sono ancora ben distinti. Molti comprano ebook perché costano meno e non occupano spazio, però poi vanno a comprare il cartaceo dei libri che gli sono piaciuti di più. Poi c'è chi invece l'ebook non lo considera affatto e compra solo libri cartacei. Io credo che sia importante poter contare su entrambi i formati perché offrono due tipi di diffusione molto diversi, ma ugualmente essenziali.

Qualche progetto per il futuro? Puoi svelarci a cosa stai lavorando?

Al momento sto scrivendo un altro libro che però non è legato alla saga (conclusa). Si tratta della storia di Lucifero, ovvero di come l'angelo prediletto di Dio sia diventato il suo più acerrimo rivale.
Ma per il futuro ho in previsione un paio di romanzi storici e altri due ispirati a storie vere. Infine ho in programma anche un piccolo ebook (non credo che farò fare il cartaceo, perché dovrebbe venire veramente breve) sul mondo de "Il cavaliere di Eron". Infatti alcune "storie parallele" che non ho affrontato durante la saga per non distrarre troppo chi leggeva, secondo me meritano un approfondimento. E quindi chissà, prima o poi torneremo tutti a Eron.

Grazie per essere stata ospite del blog “I mondi fantastici”.

Grazie a te e buona lettura! ^_^

Se volete scoprire di più su Laura Santella e sul mondo del Cavaliere di Eron, visitate il suo sito! ;)

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