mercoledì 25 gennaio 2017

Recensione di "Punti cardinali" di Elevian

Recensione di "PUNTI CARDINALI" di Elevian


Nuova recensione sul blog. Oggi tocca a "Punti cardinali", romanzo d'esordio dello scrittore italiano Elevian, grande appassionato di Tolkien, che ci regala un fantasy avventuroso, un viaggio in terre misteriose popolate da gnomi, elfi, re pericolosi e assassini! Scopriamo di più!



Titolo: Punti cardinali
Autore: Elevian
Editore: Selfpublishing
Genere: Fantasy
Formato: Cartaceo e digitale
Pagine:
Prezzo: 16,90 euro (cartaceo), 0,99 euro (digitale)
Disponibile su tutti gli store di libri
Su Amazon potete leggere un estratto
Contatti: lo trovate su Instagram!



Trama: Chi non ha mai guardato verso l'orizzonte, chiedendosi se ci possa essere un cammino che va oltre i confini del mondo? Chi non ha mai sognato che sopra le nuvole si celi qualche regno segreto agli uomini?

Vittorio è figlio del più famoso mercante dell'Altopiano, Flavio Frondiquercia: nessuno si è mai spinto più a oriente di suo padre. Ma l'Est ha una fine, e strade che portano a quella fine. Lo sguardo di Vittorio punta al Nord, oltre le montagne, alla ricerca di ciò che per gli altri uomini ancora non esiste. Un Re, Sette Assassini, due fratelli, una compagnia di elfi. La fine delle terre li attrarrà tutti inesorabilmente verso di sé.
La mappa era stata tracciata dalla mano di un abile artigiano, o piuttosto di un artista, perché assomigliava maggiormente a un dipinto che a una mera indicazione geografica. Paesi e villaggi, fiumi, boschi e foreste erano stati disegnati con l'uso del pennello e con cura dei particolari. Le strade che li collegavano erano una minuziosa ragnatela che si dipanava in tutte le direzioni. Ci si poteva perdere nell'immaginare i luoghi che il mappiere suggeriva con le tante illustrazioni, si arrivava a desiderare di vederli di persona.
"Punti cardinali" è un romanzo di crescita e di ricerca, di scoperta e di cambiamento. E' un romanzo che, sulla base del modello narrativo "del viaggio dell'eroe", mette in scena un viaggio (più d'uno, in verità) in terre sconosciute e perigliose, oltre che un viaggio dentro se stessi. Vittorio, infatti, giunto alla maggiore età, sente che vivere nell'Altopiano non gli basta più; la sicurezza della famiglia, il tepore casalingo, le risate e le avventure con gli amici iniziano a stargli stretti. Sente che è il momento di scoprire nuove cose, di andare oltre i confini della sua esistenza, spinto certo anche dalla storia familiare, che ha visto sia suo padre che il nonno, che i loro avi, viaggiare per il mondo, guidando le carovane commerciali verso le grandi città dell'Est. Ecco allora che la vita di tutti i giorni diventa vuota e triste abitudine, inizia a sentirsi vuoto e annoiato, e capisce di aver bisogno di vedere il mondo, di fare esperienze. Chiederà al figo Sigfrido di insegnargli a combattere e a sopravvivere al di fuori dell'Altopiano, ma quando poi si metterà in viaggio... tutto andrà fuor che come aveva previsto. Come nelle migliori avventure. :)

Un romanzo ricco di suggestioni e omaggi alla più epica tradizione fantastica. Leggere di gnomi, elfi, creature oscure e città ricche di insidie strizza l'occhio ai viaggi di Bilbo, prima, e di Frodo, ovviamente, ma anche il delfino Daniel, di Bambaren, o il gabbiano Jonathan Livingston, tutti personaggi che, come accade a molti uomini (quelli più curiosi, attenti, quantomeno), a un certo punto della vita decidono di voler prendere il largo, capiscono che è il loro momento. Adesso o mai più, per non vivere una vita priva di emozioni, adagiati nella routine che fiacca ogni sogno e ogni ambizione. E Vittorio di ambizioni ne ha molte.


Tutto diverso invece il fratello, Alessandro, forse un po' più immaturo o, se vogliamo, più con i piedi per terra, a cui la vita a Lungofiume, fatta di pennichelle, serate con gli amici e boccali di birra, non dispiace affatto. Lui, che vorrebbe tanto rimanervi, che non vorrebbe crescere, come un eterno Peter Pan, si ritroverà a vivere, suo malgrado, un'avventura. Tante trame che scorrono parallele, offrendo un interessante affresco del mondo fuori dall'Altopiano, un mondo più selvaggio della tranquilla contea di casa, un mondo nelle cui ombre si celano spietati assassini al servizio di un Re lontano, streghe in grado di incantare i sogni degli uomini, creature misteriose e ambigue. Ma un mondo dove c'è ancora speranza, c'è ancora spazio per l'amicizia e il rispetto reciproco, dove è ancora possibile trovare compagni per via, anche nelle situazioni più inaspettate, per non sentirsi soli mai. 

L'aquila è forse l'animale più libero che esista, un predatore che non è preda di nessuno. Eppure, se potessi volare, scoprire il mondo sarebbe troppo semplice. E così, alla fine, mi tocca essere felice di quel che sono. 

Una simpatica avventura, ben ritmata, che appassionerà sicuramente gli amanti dei fantasy avventurosi e di scoperta, conducendoli, con uno stile garbato, in un mondo accattivante e facendoli emozionare assieme a Vittorio, ad Alessandro, agli elfi e a tutti gli altri personaggi incontrati per via. Buona lettura!


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