mercoledì 29 novembre 2017

Recensione "I figli di Baal" di Francesca Costantino

Recensione "I figli di Baal" di Francesca Costantino

“I figli di Baal” è una trilogia di romanzi fantastici, scritta da Francesca Costantino e edita da Armando Curcio. È composta dai romanzi “La guida rossa”, “I giardini dell’essere” e “I, Baalym”, ma costituiscono un unico corpo narrativo, sul modello di “Il signore degli anelli”, in quanto l’avventura continua da un libro all’altro, la cui lettura è necessaria per meglio comprendere gli eventi successivi.


La saga è ispirata ai giochi cult D&D degli anni ’90, Diablo e Baldur’s Gate, di cui l’autrice è una grande fan, e si dipana tra Aurigard, la Città d’Oro, e New York poco prima dell’11 settembre 2011. Jason, Sean e Victoria (un negromante, un guerriero bardo e una maga nera) sono condannati a cercarsi tra le ere e le dimensioni, pur essendo una cosa sola. Essi infatti incarnano i tre “aspetti” del dio Baal, un’entità originaria di Venere e parte della Stirpe divina. Il demone Mephisto, reietto dalla Stirpe, renderà gli esseri umani schiavi di una setta, impedendo ai protagonisti di riunirsi nell’avatar di Baal, l’unico che può distruggerlo. Amore, magia, musica rock ed esoterismo fanno da sfondo alle vicende umane, in una lotta fratricida che rivoluzionerà il modo di pensare di ognuno di noi.
“Questo secondo me è il compito che ognuno di noi ha su questa Terra. Ci vuole molto coraggio a essere felici. Fai pace con te stesso e le tue radici. Puoi costruire la tua felicità dal presente, sistemando ciò che nel passato non è andato come volevi per realizzare il miglior futuro. Sii felice Jean, è per questo che sei qui.”
La storia si sviluppa su più fronti e su piani temporali (e anche spaziali) diversi, rendendo la lettura intrigante e appassionante. Nel primo libro, “La guida rossa”, seguiamo essenzialmente le vicende di Victoria e di Sean, su due mondi diversi, che abbandonano la loro vita quotidiana, segnata da insoddisfazioni e restrizioni continue, e scelgono di seguire un sentiero nuovo: forse era il richiamo dei loro sogni o la voce di Jason che mormorava loro di mettersi in cammino, per ritrovarsi? Victoria, in particolare, compie progressi notevoli, entrando a far parte delle guardie di Aurigard e iniziando poi ad apprendere i primi rudimenti di magia, scoprendo di racchiuderne in gran quantità. Col procedere della storia, entrano in scena nuovi personaggi e anche nuovi punti di vista, che ampliano il quadro d’azione in cui si svolgono le vicende. Apprendiamo così la storia dei Sette di Stirpe Divina, il loro arrivo sulla Terra da Venere, le loro aspettative e progetti, e anche le loro differenze, che poi hanno portato alla prima guerra divina. Dall’ombra di quello scontro è emersa un’umanità indebolita, frammentata in mondi spesso in lotta tra loro, e proprio su quell’ostilità sta facendo leva Mephisto per annientare per sempre la minaccia di Baal, distruggendo le sue tre anime, e piegando la razza umana in schiavitù. L’ultimo libro, nello specifico, segna la presa di coscienza di Baal e il culmine dello scontro, assumendo toni apocalittici, quasi messianici.


Lo stile del romanzo è molto schietto, diretto, all’autrice piace andare al sodo, senza girare intorno ai concetti. Nel corso dei tre libri si alternano diversi narratori e punti di vista, da Victoria e Sean, fino a Haziel, Julien, persino Mephisto ha modo di dire la sua. Un’alternanza che è forza e pluralità di voci, permettendo a tutti i personaggi più importanti di esprimersi e al lettore di scoprire ciò che muove il loro agire.

Sono presenti riferimenti a canzoni celebri, in tutti i libri, che l’autrice invita a scoprire.
“Io ti dico: Sogna e desidera, perché il tuo pensiero crea la realtà. E in base a ciò che sogni, programmati e agisci giorno dopo giorno, di vita in vita. In questo modo l’Universo si accorgerà che esisti, rendendo sempre più facile, veloce e divertente il tuo cammino. Allora nessuno ti farà del male, nessuno potrà fermarti. Avrai raggiunto l’immortalità, perché tu ora sei.”

“I figli di Baal” è una trilogia complessa, che abbraccia vari generi, ambientazioni e tematiche, fino a farsi portavoce di un messaggio di armonia e fratellanza universale. Inizia come un romanzo urban fantasy, con Sean impegnato a cacciare un demoniaco serial killer a New York, passando poi all’epic fantasy, con le avventure di Victoria, scavalcando mondi e generi, divertendo il lettore nel farlo. L’idea alla base, che la civiltà umana sia stata generata dall’arrivo della Stirpe dei Sette da Venere, è affascinante, ma ancor di più il quadro complessivo che esce dalla lettura del romanzo, che vede tutte le civiltà umane come sorelle, figlie dello stesso frutto. 


Ecco allora che il lettore può perdersi nelle vie di Aurigard la splendida, o nei meandri dei regni oscuri di Seth e degli elfi che hanno abbandonato la magia di luce, oppure viaggiare con il lama e i suoi monaci guerrieri, raggiungere Avalon e vivere per sempre. Un coro di voci e di avventure, che mescolano leggende e storia dell’umanità (non mancano riferimenti alle guerre di religione, a Napoleone, all’11 settembre) fino a creare una nuova visione della società, incarnata da Baal, un utopista convinto, un sognatore, un grande sostenitore delle potenzialità del genere umano. Una saga che è quindi avventura, azione e adrenalina, battaglie e magia, ma lascia spazio anche alla valorizzazione degli affetti, dei sentimenti dei personaggi, e a un messaggio semplice, quanto troppo spesso dimenticato dagli uomini: vogliamoci bene. Noi, per primi, ma anche agli altri.
“Dona il tuo cuore, basta un semplice ‘sì, lo voglio’, per iniziare a nutrire te stesso, le persone che ti sono vicino, finanche a toccare chi muore di fame e di stenti. A chi ogni giorno subisce violenze, a chi vive sotto le bombe. Dona loro il tuo cuore, così sapranno che a qualcuno importa e le loro vite saranno più piene e libere. Tutto è possibile, se qualcuno ha fatto dalla pietra il pane per sfamare il mondo, allora anche noi possiamo tendere una mano amorevole.”

 (Mia recensione originariamente pubblicata sul sito "Le lande incantate").

martedì 28 novembre 2017

Intervista a Vincenzo Romano - Blogtour Mezzosangue

Intervista a Vincenzo Romano - Blogtour Mezzosangue

Ciao Vincenzo,
benvenuto sul blog “i mondi fantastici”. Parlaci un po’ di te: chi sei, dove vai, cosa fai? Come sei approdato alla scrittura?

Questa è la domanda più difficile di tutte, infatti l’ho lasciata per ultima.
Ho 3 anni, 37 figli e sono spostato…
No, aspetta. Ho 37 anni, 3 figli e sono sposato. Vivo a Pozzuoli, e per ora intendo restarci, vacanze a parte. Amo il pensiero laterale, mi affascinano i fenomeni atmosferici, le emozioni, i processi mentali e le energie invisibili; mi piacciono le cose buone, da mangiare e non, le cose che fanno ridere e quelle che fanno pensare, i cieli stellati, la montagna, giocare con le parole e raccontare favole a miei figli. Ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo a causa di un guasto alla TV della poltrona di un aereo che mi portava lontano da casa. Ci ho messo anni a finirlo, ma è stato importante pubblicarlo perché mi ha aperto le porte di un mondo vasto e bello da esplorare.

Cosa ti piace leggere? Quali sono i tuoi libri preferiti?

Onestamente leggo un po’ di tutto, ultimamente il tempo da dedicare alla lettura si è molto ridotto, quindi ho iniziato a scegliere con un minimo di cura in più. Da alcuni anni ho smesso di acquistare (mio malgrado) regolarmente fumetti. Prima leggevo regolarmente sia manga che fumetti italiani. Ho scoperto il mondo delle piccole CE durante la ricerca dell’editore per la pubblicazione del mio primo lavoro.
È come andare alla ricerca di oro in un fiume; si può dover attendere per molto tempo, ma si trovano veramente delle opere preziose.

Come è nato “Mezzosangue”? Cosa volevi raccontare con questa storia? Quali sono i valori che permeano il romanzo?

Mezzosangue è ambientato in un mondo molto ben delineato, ma parla di personaggi fuori.
Fuori razza, fuori contesto, fuori luogo: Kai e Narog non sono mai stati accettati dai rispettivi popoli.
Le differenze tra i due sono tante, orchi e elfi sono nemici dalla notte dei tempi. Sarebbe facile fermarsi all’etichetta e detestarsi.
I due hanno però una cosa in comune, sono mezzosangue. Nelle relazioni è molto facile trovare quello che ci divide e stare lontani da chi non sentiamo affine (per sensibilità personale o formazione).
La vera fatica è uscire da se stessi e trovare quello che ci accomuna: una volta scoperto cosa ci unisce possiamo provare a costruire un ponte.


Come mai il titolo?

Mi piacciono i titoli brevi, nessuno dei titoli lunghi che avevo pensato per il romanzo coglieva pienamente lo spirito della storia. “Mezzosangue” invece andava bene è una parola composta, già un po’ bastarda di suo. Poi resta identica al singolare e al plurale. La storia parla di un mezzosangue? Di due? O di tutti quelli che un po’ ci si sentono? Alla fine ha vinto per distacco!

Si tratta di un volume unico o di parte di una saga?

Nasce autoconclusivo, da esordiente non avevo velleità narrative che andassero oltre il raccontare una storia. Molti lettori mi hanno tuttavia incoraggiato a proseguire, incuriositi dalle avventure dei due protagonisti. Non so ancora dove andremo a finire perché non ho un progetto editoriale preciso, ma ho promesso che racconterò ancora di quel mondo e lo farò!

Parliamo dei personaggi di “Mezzosangue”: come sono nati? Quali sono i protagonisti?

Il primo è stato Kai, il mezz’elfo. Non ha le caratteristiche tipiche dell’eroe e non è un predestinato. Però ha un sogno. Il sogno di una persona che ha subito tanto e che ci si dedica con tutto se stesso tende a realizzarsi, anche se non sempre come uno aveva progettato dall’inizio.
Accanto a Kai è nato Narog. Qui abbiamo un personaggio che ha alcune delle caratteristiche più tipiche degli eroi fantasy. Abbandonato da piccolo, non sa chi siano i suoi genitori, ha sangue di orco… Però nemmeno lui è un eroe; certamente è un ragazzo generoso e pieno di entusiasmo, che tende a vedere il lato positivo delle cose. Diciamo che trovare un punto di incontro tra questi due personaggi così diversi non è stato facile. Con il senno di poi ho trovato qualche altra coppia che ha caratteristiche simili, ma lascio a voi il gioco di trovarle.

C’è un personaggio in cui ti rivedi o che vorresti “interpretare”?

Pian piano mi sono affezionato a tutti, anche ai cattivi. Non ho ancora quella malizia da autore consumato che mi permette di usare i personaggi come marionette ed eliminarli quando non servono più alla storia. Mi piace il ruolo che ho: quello del cantastorie che racconta le piccole e grandi avventure di questo mondo.

Qualche parola anche sull’ambientazione. Hai creato tu il mondo di “Mezzosangue”? Ci sono state fonti, miti, leggende a cui hai attinto nel processo creativo?

L’ambientazione l’ho creata io, ma non ho esagerato con l’originalità. Ho scelto un mondo in cui fossi a mio agio per raccontare. Certo ci ho messo qualcosa di mio, come la magia (che funziona in modo molto particolare e non è comune come in altre ambientazioni). Mi è piaciuto soprattutto creare le città principali in cui si svolge l’azione.

Ti piacerebbe vivere nel mondo di “Mezzosangue”?

Per la verità un po’ sì. I regni del fantasy esercitano su di me un grande fascino.
Concretamente però riconosco che il tempo in cui mi trovo a vivere è un tempo privilegiato, comodo.
Non tutti hanno la fortuna di stare dalla nostra parte del mondo (e questo cerco di tenerlo sempre bene a mente). Chi ci sta però ha la possibilità di sognare il futuro (cominciando ad assaggiarlo, come mai fino a ora è stato possibile) e anche di raccontare il passato in modo più o meno fantasioso, cogliendone ora il lato epico e romantico, ora il lato crudo e selvaggio.
Forse ogni epoca lo è, ma viviamo in un periodo di transizione molto forte.

Progetti futuri?

Anche se era nato per restare autoconclusivo, Mezzosangue avrà un seguito, me lo hanno chiesto in troppi. Una parte dei lettori ha apprezzato il finale aperto, altri mi hanno invitato a sviluppare ulteriormente sia la trama principale che alcune linee narrative secondarie.
L’esperienza del primo romanzo mi ha rivelato con una certa chiarezza le aree della tecnica narrativa sulle quali ho necessità di progredire maggiormente.
Per farlo sto utilizzando lo strumento dei racconti. Ne ho uno in valutazione per una antologia, un altro (scritto a quattro mani) è stato fatto per un contest all’interno del gruppo Scrittori & Lettori Fantasy.
Un altro capitolo importante è rappresentato dalla promozione di Mezzosangue. Ho scelto la strada che mi è più congeniale, la comicità nonsense. È una strada più faticosa di quanto appaia. Dietro ogni immagine c’è tempo, elaborazione e lavoro. Però mi fa stare bene l’idea di regalare una risata a qualcuno, quindi vado avanti!
Uscendo dai confini del fantastico, ho completato la stesura di un manuale semiserio per sopravvivere all’esperienza della paternità. Non so se troverò mai un editore pronto a scommetterci, ma come per tutte le altre cose cerco di mettere il processo creativo davanti al resto per non distrarmi 😊

Grazie per essere stato ospite del blog “I mondi fantastici”.




lunedì 27 novembre 2017

Challenge Fotografico #ParoleInPosa 2017

Challenge Fotografico #ParoleInPosa 2017

Amici dei mondi fantastici, oggi vi segnalo un contest fotografico a cui possono partecipare tutti gli utenti di Instagram. Il regolamento è molto semplice e riassumibile in: postate una foto librosa, a tema "letteratura toscana", sul vostro profilo (pubblico!) Instagram, taggando la redazione di Versiliatoday (un quotidiano locale) e inserendo l'hashtag #ParoleInPosa2017. I vincitori (uno scelto dalla giuria di qualità e uno scelto in base al maggior numero di like ricevuti) riceveranno dei libri in premio! Figo, no? ;)


REGOLAMENTO DEL PREMIO FOTOGRAFICO VERSILIATODAY “BRAMANTI”

#paroleinposa2017 – seconda edizione

 Premesse

 VersiliaToday.it rinnova l'appuntamento con un challenge fotografico su Instagram al fine di promuovere e diffondere la lettura e la letteratura, in special modo libri e testi di autori della Toscana.

In previsione di questo,  VersiliaToday, organizza il premio di fotografia “#paroleinposa2017” (di seguito “Premio Fotografico”) “Bramanti” da assegnarsi all’immagine che meglio rappresenta o sappia divulgare opere letterarie degli scrittori della Toscana. Ai sensi del DPR 430 del 26.10.2001 art. 6 lett. a) la presente iniziativa a premi non è considerata “concorso a premi” in quanto il premio rappresenta il riconoscimento del merito personale e titolo di incoraggiamento nell’interesse della collettività. Il Premio Fotografico si svolge secondo le seguenti regole.

 Art. 1 – ORGANIZZATORE - VersiliaToday onlus, in collaborazione con Lettera22, la scrittrice Romina Bramanti, l'associazione Nati per Scrivere e le case editrici Bakemono Lab e Dark Zone

 Art. 2 – PARTECIPANTI Il Premio Fotografico è aperto a tutti gli utenti iscritti a Instagram (di seguito gli “Autori” e “Autore” se al singolare) con profilo pubblico. Nel caso in cui il partecipante sia minore di età, l’Organizzatore intende che l'esercente la potestà di genitore abbia autorizzato tale partecipazione, ferma restando la facoltà dell’Organizzatore di chiedere conferma di tale autorizzazione.

 Art. 3 – ISCRIZIONE E PARTECIPAZIONE La partecipazione al Premio Fotografico è gratuita e potrà avvenire dalle ore 8 del 26 novembre alle ore 23,59 del 13 dicembre 2017. L’Autore potrà partecipare solo se titolare di un account Instagram (di seguito “Applicazione”) con profilo pubblico. Attraverso l’Applicazione sarà possibile scattare fotografie (di seguito “Foto”), nel rispetto del tema di cui all’art. 4 – FOTO, e pubblicarle sul proprio profilo Instagram contrassegnandole con l’hashtag obbligatorio #paroleinposa2017 e il tag @versiliatoday

Ciascun Autore potrà partecipare al Premio Fotografico con un solo profilo, ma non vi sono limiti al numero di Foto che potrà condividere mediante l’Applicazione. Ciascun Autore potrà aggiudicarsi un solo riconoscimento di cui al successivo art. 7.

 Art. 4 – FOTO Ogni Autore potrà partecipare al Premio Fotografico condividendo una o più Foto postate nel periodo del Premio Fotografico. L’Autore potrà partecipare al Premio Fotografico solo ed esclusivamente con Foto di cui abbia la paternità dell’opera, per le quali abbia autorizzazione alla pubblicazione e relativa cessione da terzi qualora siano ritratti ulteriori soggetti oltre all’Autore, siano rigorosamente inedite, abbiano ad oggetto il tema: “letteratura in Toscana” (di seguito il “Tema”), siano condivise con l’hashtag obbligatori #paroleinposa2017 e il tag @versiliatoday. Hashtag facoltativi: @ilcustodedeicuori @darkzone @bakemono_lab @natiperscrivere . 

Il tema è volutamente generico, per lasciare ai partecipanti la possibilità di esprimersi al meglio. Le Foto dovranno essere per formato e dimensioni compatibili con le specifiche richieste dall’Applicazione. Sono ammesse al Premio Fotografico le Foto scattate con il telefono cellulare, smartphone, tablet, fotocamera digitale, macchina fotografica analogica. Ogni Autore è responsabile del contenuto della propria opera e garantisce di godere di ogni diritto di utilizzare i contenuti delle foto inviate per il concorso, ovvero di averne ottenuto le necessarie liberatorie, impegnandosi in tal senso a manlevare e mantenere indenne l'Associazione nella presente manifestazione da qualsiasi pretesa e/o azione di terzi e a risarcire l'Associazione da qualsiasi conseguenza pregiudizievole, ivi incluse eventuali spese legali, anche di carattere stragiudiziale, che dovesse subire in conseguenza della violazione di quanto sopra indicato. L’Organizzatore non sarà in alcun modo responsabile per eventuali richieste di risarcimento avanzate da soggetti ritratti che appaiono nelle fotografie inviate o da detentori di diritti per cui non è stata richiesta la necessaria liberatoria.

Art. 5 – AUTORIZZAZIONI E DICHIARAZIONI SULLE FOTO L’invio della Foto per la partecipazione al Premio Fotografico comporta la cessione definitiva e a titolo completamente gratuito della stessa e dei relativi diritti di utilizzo all'associazione VersiliaToday, autorizzando quest’ultima a pubblicare direttamente e/o cedere la Foto a terzi, per la pubblicazione su canali e materiali di comunicazione (a titolo esemplificativo e non esaustivo stampa, internet, ogni eventuale materiale pubblicitario futuro) e/o altrove sia nel caso in cui la Foto risulti vincente che non vincente. Non verrà riconosciuta alcuna remunerazione per la pubblicazione/esibizione/produzione in serie della Foto.

Art. 6 –VALUTAZIONE DA PARTE DELLA GIURIA Le Foto saranno sottoposte alla valutazione da parte di una giuria tecnica qualificata (di seguito “Giuria”), costituita da esperti nell’ambito della comunicazione, della cultura e dell'editoria che valuterà tutte le Foto contrassegnate con l’hashtag #paroleinposa2017 e il tag @versiliatoday - La Giuria si riserva il diritto, a proprio insindacabile giudizio, di segnalare ogni Foto la cui immagine risulti contraria all’ordine pubblico, al buon costume, alla morale, lesiva dell’immagine di terzi o dell’Organizzatore, o che violi diritti di privativa riferibili a terzi. La Giuria determinerà il vincitore (di seguito “Vincitore assoluto”) basandosi sulla propria competenza, in considerazione della rispondenza al Tema, della creatività della Foto, nonché del gradimento del pubblico espresso in termini di likes ottenuti mediante l’Applicazione. Il Vincitore Assoluto verrà informato della proclamazione con apposito messaggio privato su Instagram.
 Altri due riconoscimenti (di seguito “Vincitore like” e “Secondo vincitore Like”) saranno invece assegnati agli scatti che su Instagram totalizzeranno più “mi piace”.


Art. 7 – PREMIAZIONE I Vincitori saranno avvisati dall’Organizzatore con messaggio privato su Instagram entro il 21 dicembre 2017. L’Organizzatore non si considera responsabile per eventuali mancati recapiti degli avvisi di vincita dipendenti esclusivamente da disguidi al di fuori del loro diretto controllo.

I premi, quali riconoscimenti del merito personale degli Autori proclamati Vincitori, consisteranno in: Premio per Vincitore Assoluto: libri e gadget per un valore superiore ai 100 euro ; Premio Vincitore Like: libri e gadget per 80 euro di valore; Premio Secondo Vincitore Like: libri per un valore di circa 40 euro più buono sconto su laboratorio scrittura; che verranno consegnati durante la conferenza conclusiva dell'evento in data 29 dicembre 2017 ore 18 presso Libreria Lettera22 di Viareggio, durante un salotto letterario moderato da Romina Bramanti. 

Le Foto giudicate vincitrici saranno pubblicate, citando l’autore, sul profilo Instagram e sul sito dei VersiliaToday non che sui relativi canali social tra cui la pagina Facebook “Parole in Posa”. Dalla comunicazione di cui sopra il Vincitore avrà 5 giorni per comunicare l’accettazione dello stesso e l’impegno a redimerlo entro i 60 giorni successivi. Laddove il Vincitore non dovesse accettare il premio nei tempi stabiliti ovvero risulti irreperibile si procederà a contattare le riserve (secondo l’ordine stabilito dalla Giuria). 

Il premio, quale riconoscimento del merito personale degli Autori Meritevoli, consisterà nella pubblicazione della relativa Foto con citazione dell’Autore sul profilo Instagram e sul sito dei VersiliaToday.it e sulle pagine facebook collegate.

Link utili:
Instagram Versiliatoday
Articolo su Versiliatoday
Pagina evento Facebook challenge Parole in Posa 2017



sabato 25 novembre 2017

Segnalazione "Mezzosangue" di Vincenzo Romano

Segnalazione "Mezzosangue" di Vincenzo Romano

Salve, amici dei mondi fantastici! Oggi vi segnalo il romanzo "Mezzosangue", fantasy (autoconclusivo) di Vincenzo Romano, che avrò il piacere di ospitare nuovamente, nei prossimi giorni, per festeggiare il compleanno del suo libro, con un giveaway e un blogtour! Pronti per entrare nel mondo di Mezzosangue? ;)

Titolo: Mezzosangue
Autore: Vincenzo Romano
Editore: 0111 Edizioni
Genere: Fantasy
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 228
Prezzo: 15,70 €
ISBN: 978-8893700573

Il romanzo è disponibile su tutti gli store di libri e di ebook (Amazon).


Trama: Kai, da cacciatore, è diventato preda. La sua ricerca si è trasformata in una fuga disperata. Un misterioso assassino lo tormenta da settimane con agguati continui, limitandosi a ferirlo e scappare. Il bosco nelle vicinanze di un piccolo villaggio sembra essere il luogo scelto dal suo persecutore per concludere quel gioco crudele. Kai cade, attende il colpo di grazia. Narog è un giovane mezz’orco. Vive con il suo patrigno nel piccolo villaggio di Shealgair dove solo in pochi conoscono il suo segreto. Un giorno, mentre è a caccia nella foresta che circonda il villaggio, si imbatte in uno scontro mortale.

Esplorò tutto il territorio intorno a sé, si concentrò sul più piccolo suono o odore che veniva dai dintorni. Via via che li riconosceva, li escludeva mentalmente dalla sua percezione. Dopo alcuni minuti di intensa concentrazione aveva classificato tutte le sensazioni senza trovare quel che cercava.

Sentiva una crescente angoscia montargli dentro.
Provò a non perdere il controllo; in fondo poteva anche trattarsi di una lezione imprevista, un allenamento non fisico ma mentale. Esplorò il suo rifugio alla ricerca di un indizio o un messaggio. Quindi entrò nel capanno del maestro, trovandolo vuoto.
La visione lo precipitò nello sconforto. Le cose appartenute al suo mentore erano sparite, sul pavimento e sulla essenziale mobilia restavano solo le impronte non impolverate dei pochi oggetti che vi erano posati fino al giorno precedente.
Kai si chiese se ciò facesse parte dell’addestramento; negli ultimi tempi era stato messo spesso in situazioni critiche per verificare le sue capacità.
Era talmente sconvolto che di primo acchito non si accorse della grande scritta sul pavimento. Era così manifesta che gli era stata invisibile fino a quel punto. Diceva solo:
“Da questo momento inizia il tuo percorso.”

E se siete curiosi di scoprire qualcosa di più sul nostro autore, ecco un'anteprima dell'intervista che uscirà martedì, proprio qua sul blog "i mondi fantastici". Chi è Vincenzo Romano?

Questa è la domanda più difficile di tutte, infatti l’ho lasciata per ultima.
Ho 3 anni, 37 figli e sono spostato…
No, aspetta. Ho 37 anni, 3 figli e sono sposato. Vivo a Pozzuoli, e per ora intendo restarci, vacanze a parte. Amo il pensiero laterale, mi affascinano i fenomeni atmosferici, le emozioni, i processi mentali e le energie invisibili; mi piacciono le cose buone, da mangiare e non, le cose che fanno ridere e quelle che fanno pensare, i cieli stellati, la montagna, giocare con le parole e raccontare favole a miei figli. Ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo a causa di un guasto alla TV della poltrona di un aereo che mi portava lontano da casa. Ci ho messo anni a finirlo, ma è stato importante pubblicarlo perché mi ha aperto le porte di un mondo vasto e bello da esplorare.

venerdì 24 novembre 2017

Segnalazione "Cuore di neve" di Debora Mayfair e "SICE" di Fernando Santini

Segnalazione "Cuore di neve" di Debora Mayfair e "SICE" di Fernando Santini


Oggi vi presento le ultime novità della Dark Zone, un urban fantasy un po' fiabesco: Cuore di neve, di Debora Mayfair, e un thriller italiano: SICE, di Fernando Santini. Pronti per scoprirli?

Titolo: Cuore di Neve. Le cronache del Ragnarök 
Autore: Debora Mayfair 
Genere: urban Fantasy 
Editore: DZ edizioni 
Pagine: 304 
Formato: 15X21 
Prezzo: 14,90 euro 

Strillo 
Incubi e premonizioni non sono mai stati così reali. 

L’autore:
Debora Mayfair da sempre appassionata di disegno e scrittura è convinta dell’esistenza di qualcosa che vada ‘oltre’ quello che la mente umana possa concepire. Adora le fiabe e le leggende, elementi molto importanti nelle sue storie. Cuore di Neve è il suo romanzo di debutto. 

Trama
Bianca sta finalmente ritrovando il suo equilibrio. Ha chiuso la relazione affettiva con Teo, ma non il suo rapporto con l’uomo, disposto a tutto, anche a mettere a repentaglio la sua vita, per proteggerla. Lui è il suo Cacciatore, lei una Regina degli Spiriti: il legame che li unisce è saldo come l’acciaio. O almeno è quello che credono entrambi. Il ritorno del primo amore di Bianca, Hallbjörn, dall’Islanda, metterà infatti a dura prova non soltanto il rapporto tra lei e Teo, ma anche la salute psichica della ragazza, messa sempre più in crisi dalle frequenti lacune nella sua memoria.  

Enormi falle nei suoi ricordi le impediscono di rammentare fino in fondo chi lei sia e quale sia il suo ruolo. Quello che infatti Bianca non immagina è che gli ingranaggi del Ragnarök, creati da lei stessa in un tempo dimenticato, stanno iniziando a muoversi e incastrarsi a ogni suo passo. Il destino dell’universo è appeso a un filo e alla sua capacità o meno di ricordare…

***

Titolo: Sice. Le Bambole non hanno Diritti.
Autore: Fernando Santini
Genere: Thriller
Editore: DZ edizioni
Pagine: 224
Formato: 15X21
Prezzo: 14,90 euro

Strillo
Un cadavere alla foce del Tevere.
Una nuova squadra investigativa della Polizia.

L’autore:
Fernando Santini (1965) nasce a Roma e per circa 50 anni si dedica con foga alla lettura di romanzi. Poi, nel 2014 decide che è giunto il momento di trasferire sulla carta le storie che sente dentro di sé.  In questo libro si cimenta, per la prima volta, con il genere Poliziesco, mantenendo, comunque, un’attenzione importante agli aspetti emozionali dei protagonisti.

Trama:
Il Vice Questore Marco Gottardi ha avuto un passato importante nei reparti operativi della Polizia di Stato. Dopo aver vissuto sulla sua pelle la violenza della lotta alla criminalità si è ritirato a gestire un tranquillo commissariato romano. La sua esperienza e la sua capacità di gestione dei propri uomini non possono però essere sprecate. È a lui che i vertici del ministero degli Interni affidano il comando di una nuova unità: la Squadra Investigativa Crimini Efferati.

La prima indagine in cui la Squadra sarà coinvolta riguarderà la morte di un regista cinematografico forse collegata all’uccisione di un adolescente il cui corpo, orrendamente torturato, è stato ritrovato alla foce del Tevere. Nel corso della propria azione investigativa, la S.I.C.E. troverà un alleato, anche se non particolarmente gradito al Vice Questore Gottardi: un’organizzazione segreta denominata ARCO, i cui membri hanno deciso che il fine giustifica i mezzi e che quindi si può usare la violenza per far trionfare la giustizia.

Entrambi i libri usciranno a Più Libri, Più Liberi, la grande fiera del libro che si terrà a Roma dal 6 al 10 dicembre 2017. Li troverete allo stand DZ edizioni!

mercoledì 22 novembre 2017

Recensione "Gli eredi di Atlantide" di Camerini e Gualchierotti

Recensione "Gli eredi di Atlantide" di Camerini e Gualchierotti


Il romanzo “Gli eredi di Atlantide” di Camerini e Gualchierotti, per Edizioni Il Ciliegio, narra, come è intuibile, del Cataclisma che si abbatte su Atlantide, la gloriosa città dei Cinque Anelli, e della fuga di un gruppo di sopravvissuti, guidati dal valoroso Adhon, alla ricerca di una nuova terra dove rifondare la civiltà di Atlantide, distrutta dal crollo della stella Ninmah. In quella che si configura una vera e propria odissea, Adhon e i suoi dovranno affrontare numerosi pericoli, incalzati da un nemico che non sanno di avere, incontreranno popoli e culture diverse, sempre cercando di tenere a mente gli insegnamenti del saggio Alkmeones. Si tratta di un gran romanzo corale, scritto a quattro mani, dal respiro decisamente epico.
“Questi sono tempi in cui gli stessi uomini consacrati agli Dei dimenticano di osservarne i segni: i sacerdoti sono stati sostituiti dagli eunuchi, e trascurano i loro doveri per stringere nelle mani inanellate calici dorati o corpi di giovani schiavi. Il culto è diventata una pantomima di incensi e falsi oracoli. Troppo spazio è stato dato agli dei stranieri e oggi il popolo preferisce riti misteriosi e incomprensibili alla pura fede dei padri.”
Il romanzo inizia con un grande prologo, in cui gli autori narrano la caduta di Atlantide, la fine di un mito e di una civiltà intera, spazzata via dalla cecità dei suoi governanti, troppo presi dai fasti e dal lusso che non dal prestare ascolto ai segni del cielo. Seguono una ventina di capitoli, piuttosto consistenti, che narrano il girovagare di Adhon e dei suoi a bordo della Dysmacos, alla ricerca di una nuova terra, fino al (decisamente breve) epilogo, che lascia presupporre nuove avventure. Per quanto un seguito sia possibile, il romanzo è comunque concluso e tutte le varie sottotrame trovano risoluzione alla fine.

Il romanzo è, quindi, un grande viaggio, come nella più antica tradizione omerica, a cui si accompagnano la scoperta di nuovi mondi e un progressivo apprendimento da parte di Adhon e dei suoi. Viaggio nello spazio, quindi, ma anche nell’animo dei personaggi, che hanno modo di crescere, imparare e evolvere. Su tutto aleggia la fede in Poseidone, signore dei mari e protettore di Atlantide, e la speranza che abbia un futuro in serbo per tutti loro.
“Penso che il nostro viaggio non sia stato solo un’avventura mirata alla protezione dell’Occhio, ma anche una prova, come una cerimonia d’iniziazione tesa a fare accrescere la nostra intelligenza e sapienza. […] Alkmeones diceva che siamo come uomini chiusi in una stanza, che vedono solo luci, forme, colori e oggetti all’interno di quell’ambiente, mentre fuori c’è un mondo che loro ignorano. In questi mesi, anche se un poco, noi abbiamo imparato a conoscerlo, e forse siamo cresciuti”.
Lo stile del romanzo è molto epico, il vocabolario curato, le frasi lunghe, spesso pompose, infarcite di aggettivi descrittivi e di termini atti a enfatizzare. È uno stile che ho trovato adatto all’atmosfera generale del romanzo, allo spirito quasi mitologico che lo permea, con i continui riferimenti agli Dei, al fato che tutto comanda, alla missione salvifica del popolo di Atlantide. Certo, gli amanti dei periodi brevi e dello stile asciutto, alla Hemingway, storceranno il naso, ma credo che ogni storia abbia bisogno della sua voce per essere raccontata, e Camerini e Gualcheriotti hanno fatto un’ottima scelta, anche se, per gusto personale, a volte qualche periodo o monologo li avrei sfoltiti un po’.
“La consapevolezza che la fine imminente del loro viaggio segnava anche la fine definitiva di tutto ciò che restava di Atlantide. Avrebbero vissuto lì, in quelle terre fertili ma selvagge, pochi superstiti di un impero maestoso, fino alla definitiva estinzione del loro sangue? E suo figlio, cosa avrebbe avuto in quella landa desolata? Possibile che gli dei avessero deciso che la gloria di Atlantide terminasse così, senza lasciare neppure un ricordo della sua fama, come sabbia che scorre tra le dita?”
“Gli eredi di Atlantide” è un romanzo epico, ad ampio respiro, che segue non soltanto le avventure di Adhon e dei suoi compagni, ma anche dell’intero popolo di Atlantide, segnando il destino di una civiltà intera. È una storia di decadenza, sicuramente, perché i regnanti della città dei Cinque Anelli si sono dimostrati miopi, e forse anche tronfi, certi di essere i migliori e i prediletti dagli Dei, salvo ritrovarsi di fronte a un’amara verità. Di questa decadenza, sono Adhon e i suoi a farne le spese. È però anche una storia di rinascita, di risalita, di salvezza, che avviene tramite il viaggio, un tema classico, tipico di molti romanzi, che permette ai protagonisti di vivere una serie di esperienze, fare incontri, aprire la mente, atti a migliorare se stessi. Adhon, un po’ come Holden Caufield, lascia la sua casa, alla ricerca della sua strada e del suo posto nel mondo, e se Holden torna a casa, Adhon e il suo popolo ne troveranno una nuova, riscoprendo le loro vere e pure origini che i fasti atlantidei avevano oscurato.

“Gli eredi di Atlantide” è una storia d’avventura, come l’Odissea, con nuove terre da scoprire, nuovi popoli e città, nuovi costumi (anche diversi da quelli di Atlantide), è una storia di difficoltà, di conflitti, di incomprensioni e vendette; una trama ricca di avvenimenti, anche se forse, proprio per l’impostazione molto classica del romanzo, è abbastanza scontata in sé, complice anche il famoso destino che pare segnare la rotta di Adhon e dei suoi. Ben costruiti i personaggi, soprattutto i tre principali (Adhon, Tig-her e Sybillion), per quanto riconducibili a figure standard del fantasy avventuroso. Ho apprezzato molto Tig-her, il suo rizzare sempre la testa, il suo continuare ad andare avanti nonostante le ferite e le difficoltà, così pure le battute di Sybillion, che a volte hanno smorzato la tensione. Bianchi o neri i personaggi, buoni o cattivi, forse questo l’unico aspetto che non ho molto apprezzato, preferendo, per gusto personale, dei personaggi alla George Martin, con le loro molteplici sfumature. Ma più che parlare di difetto, credo sia una scelta legata al tipo di storia epica narrata dagli autori, dove i buoni sono oggettivamente dei valorosi eroi (simbolo forse di un tempo perduto) e i cattivi sono esseri rancorosi e spregevoli. Questo non toglie comunque valore a una bella epopea che appassionerà soprattutto gli amanti della narrativa avventurosa e eroica, pronti a navigare con la Dysmacos nelle pericolose acque del futuro.


(Mia recensione originariamente pubblicata sul sito "Le lande incantate)


lunedì 20 novembre 2017

Laboratorio di scrittura creativa - Camaiore

LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA - Camaiore
Nati per scrivere

Il laboratorio è pensato per accompagnare i partecipanti nella stesura di un testo breve, aiutandoli a mettere insieme l’idea e a elaborare una trama coerente con personaggi, ambientazioni e dialoghi. Nel corso degli incontri teoria e pratica si alterneranno, per permettere ai partecipanti di trovare il giusto modo di esprimersi, con passione, creatività e accortezza. Sono previste letture da saggi critici e di racconti dei grandi autori della letteratura mondiale, esercizi individuali e collettivi e giochi, sempre sotto la supervisione dell’insegnante.


Programma in breve:

Primo incontro:
·         Presentazione dei partecipanti e del laboratorio di scrittura creativa.
·         Esperienze personali di scrittura.
·         Perché scrivere? Tutto nasce da un’idea.

Secondo incontro:
·         Struttura dell’opera. Come organizzare il lavoro?
·         Trama e sottotrame. Flashback e flashforward.

Terzo incontro:
·         Il viaggio dell’eroe: struttura di una trama.

Quarto incontro:
·         L’incipit: l’attacco di un romanzo/racconto.
·         Lettura di incipit celebri. Stesura di un incipit.

Quinto incontro:
·         I personaggi: caratteristiche, storie, background, ruolo nella storia.
·         Creare il conflitto. I personaggi del viaggio dell’eroe.

Sesto incontro:
·         La narrazione: chi è il narratore?
·         La narrazione: il punto di vista (POV). Evocare, non raccontare.

Settimo incontro:
·         Descrizioni e Dialoghi. Bilanciare l’equilibrio narrativo.

Ottavo incontro:
·         Tempo e spazio. Documentarsi e contestualizzare.
·         Lo stile. Lingua e vocabolario.

Nono incontro:
·         La fine: il finale e il senso dell’opera.
·         Editing: rilettura, controllo finale.

Decimo incontro:
·         Lettura dei racconti scritti durante il laboratorio.

Il docente:

Alessio Del Debbio, scrittore viareggino, appassionato di tutto ciò che è fantastico e oltre la realtà. Numerosi suoi racconti sono usciti in riviste (come Con.tempo e StreetBook Magazine) e in antologie, cartacee e digitali (come I mondi del fantasy, di Limana Umanìta Edizioni, Racconti Toscani, di Historica Edizioni, Sognando, di Panesi Edizioni). I suoi ultimi libri sono Favola di una falena (Panesi Edizioni, 2016), Ulfhednar War – La guerra dei lupi (Edizioni Il Ciliegio, 2017) e Berserkr (Dark Zone, 2017).

Cura il blog “i mondi fantastici”, che promuove e sostiene la letteratura fantastica italiana.
Blog: www.imondifantastici.blogspot.it

L’associazione:

Sito associazione: www.natiperscrivere.webnode.it
Pagina Facebook: Nati per scrivere https://www.facebook.com/natiperscrivere/

L’associazione culturale “Nati per scrivere” nasce nel 2016, da un gruppo di appassionati lettori, decisi a promuovere la cultura del libro e a valorizzare gli scrittori emergenti, soprattutto locali. Organizza eventi e incontri letterari, reading e laboratori di scrittura creativa.

Informazioni:

Luogo: sede associazione Nati per scrivere, Palazzo Covani, Piazza Diaz 10, 55041 Camaiore (LU)
10 lezioni da 2 ore l’una. Totali: 20 ore.
Orario: martedì dalle 18 alle 20.
Inizio: 9 gennaio 2017.
Numero partecipanti: minimo 6, massimo 10.
Costo: 200 euro (+ 15 euro iscrizione all’associazione, per i non soci).
Scadenza iscrizioni: 25 dicembre 2017.
Promozione Early Bird: sconto del 20% per chi si iscrive entro il 15 dicembre e e salda subito l’intero corso: 160 euro (+ 15 euro iscrizione all’associazione, per i non soci)

Il modulo di iscrizione è scaricabile dal sito NPS.

L’inizio del laboratorio potrebbe slittare qualora non venisse raggiunta la quota minima di iscritti.

Modalità iscrizione:
Inviare modulo richiesta + ricevuta versamento caparra 50% entro il 25 dicembre (o intera quota scontata entro il 15 dicembre).
Caparra: 100 euro, da pagare via Paypal o Bonifico bancario entro il 25 dicembre.
Richiedere all’associazione gli estremi per il pagamento.
Saldo: 100 euro (+ 15 euro iscrizione all’associazione, per non soci), da pagare entro il 15 gennaio.
L’iscrizione si considera confermata al ricevimento da parte dell’associazione del modulo di iscrizione compilato e firmato e della caparra del 50% entro il 25 dicembre o dell’intero importo scontato entro il 15 dicembre.