lunedì 19 dicembre 2016

Blog Tour - Legio M Ultima. Sfida all'impero - I demiurghi

BLOG TOUR - Legio M Ultima. Sfida all'impero - I Demiurghi

Oggi il blog "I mondi fantastici" ospita l'ottava tappa del blog tour di "Legio M Ultima. Sfida all'impero", romanzo ucronico dei Demiurghi, edito da Astro Edizioni. 

Ecco la trama del libro: Si apre come una partita a scacchi, anzi all’antico gioco romano dei latrunculi, questo primo capitolo della saga dedicata alla Legio M Ultima. Due uomini si ritrovano ai lati opposti di una scacchiera a determinare le sorti dell’impero, in una partita decennale. Tra mosse scorrette e pedine sacrificabili, l’indomabile Azia Medea e il condottiero Elios, unico sopravvissuto di Atlantide, sfideranno imperi, magister e creature mitologiche, instaurando alleanze con uomini e dei. Il tutto sotto l’egida di Diocleziano, che trova in loro i degni guerrieri della Specula, un corpo militare speciale di cui la Legio M Ultima è il braccio armato.

La bellissima cover è di Fabio Porfidia.

Titolo: Legio M Ultima. Sfida all'impero
Autore: I Demiurghi
Editore: Astro Edizioni
Formato: cartaceo e digitale
Prezzo: 13,90 euro (cartaceo), 0,99 euro (digitale)
Disponibile su Amazon e su tutti gli store di libri
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L'ottava tappa del blog tour è dedicata a due personaggi del romanzo: Gautighot Germanicus ed Eliogabalo Silente, della coorte XII Fulguralis. Pronti per scoprire di più su di loro? Tanto più spicca Gautighot dal carattere sanguigno e istintivo, tanto più sembra rimanere nell’ombra Eliogabalo, che però di natura tutto è tranne che fedele al proprio nome, Silente.

Gautighot ha un passato molto poco noto, ma tutto sommato normale per un ragazzo cresciuto nella Foresta Nera, pardon nella Marciana Silva, secondo gli antichi dettami germanici del clan a cui appartiene. Perché nel profondo della Marciana Silva - pur avendo giurato fedeltà a Roma e aver adottato monetazione e molte comodità dello stile di vita romano - si vive come si viveva quando i romani erano solo un popolo lontano dai confini di quella terra selvaggia.

Gautighot ha avuto il suo passaggio all’età adulta a tredici anni e l’ha fatto andando a caccia a mani nude. E uccidendo un orso. Non era un esemplare adulto, ma nemmeno proprio un cucciolo e la lotta ha lasciato sulla sua schiena e sul torso segni indelebili. Scontroso e irascibile, ama la buona birra e non va tanto per il sottile con le donne, salvo poi cominciare a ricredersi grazie alla vicinanza della sua schiava, Yrsinia.

Rude, vigoroso, è l’emblema stesso dell’essere un violens, un mastino dell’impero. Votato alla guerra e al combattimento, nulla può esaltarlo quando il fervore di una battaglia. Di fedeltà incrollabile, è uomo con una sola parola e - finora - mai se l’è rimangiata né tanto meno è sceso a patti per comprendere l’altra campana. Trovarsi quindi a rimpiangere una sapiente che a suo avviso lo ha abbandonato al suo destino tradendo la sua fiducia è, per lui, uno smacco colossale al proprio orgoglio.

Dall’altra parte abbiamo invece un explorator che per la maggior parte del tempo sembra essere solo una figura di contorno, un comprimario. Nulla di più sbagliato, ma ognuno merita il proprio spazio al momento giusto e in questo romanzo lo spazio di Eliogabalo è esattamente quello che gli è stato dato.

Cresciuto in Raetia, tra i monti Tauri, sa perfettamente orientarsi in tutte le circostanze. Chiamato Silente come presa in giro alla sua costante parlantina e capacità di lanciare frecciatine sarcastiche, alla fine lo adotta come cognomen. In fin dei conti, cresce in legione, lontano da chiunque possa chiamare familiare ed è la stessa legione a diventare la sua famiglia. Dopo un patto con un demone cambia molto le sue prospettive su chi merita la sua fedeltà, e sarà Gautighot prima ancora di Roma e della Specula a ottenere la sua fedeltà incondizionata. Da quell’incontro infausto, che tuttavia gli ha permesso di compiere un salvataggio in grande stile, ha quella che lui amabilmente definisce “un fottuto terrore” della magia e di qualsiasi espressione di essa.

Qualche news sugli autori: chi sono i Demiurghi?

I demiurghi... lo sappiamo, di platonica reminiscenza il demiurgo è un costruttore di mondi e di vite, e siccome a noi piace scrivere e inventare, ci siamo appellati a questo termine latino dalla pesante radice greca perché a modo nostro nei nostri scritti creiamo un mondo diverso, creiamo e disfiamo vite con la nascita, l'evoluzione e, talvolta (insomma ogni tanto ci vuole, è la vita normale anche!) la morte dei nostri personaggi.

I Demiurghi, cultori di Archeologia e Storia romana, dal 2009 organizzano giochi di ruolo, anche ambientati nella Specula. Curano il blog www.cronachedellalegiomultima.it, dedicato alla loro ucronia.
Nel 2010 sono arrivati terzi al concorso “La voce dei sogni”, con i racconti Domine et serva e Una, cento, mille vite. Nel 2011 hanno partecipato di nuovo classificandosi secondi, col racconto Un corpo, un’anima. Curatori dell’antologia self a scopo benefico “Pietre e Parole”, i cui ricavi sono interamente devoluti ai comuni del centro Italia colpiti da terremoto dell’agosto 2016.
Autori self per passione, hanno pubblicato il loro primo romanzo, Latrunculi, che finalmente esce in versione integrale, senza censure.

TAPPE DEL BLOGTOUR


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