lunedì 24 aprile 2017

Intervista a Elena Mandolini

INTERVISTA A ELENA MANDOLINI

Signore e signori, elfi, draghi e lupastri, proseguono le interviste del blog "i mondi fantastici". Oggi abbiamo nostra gradita ospite Elena Mandolini, autrice del romanzo "Il signore dei racconti" (articolo qua) e dell'horror "Biancaneve zombie" (articolo qua). Segnalo che proprio "Biancaneve zombie" ha ricevuto il primo posto ex-aequo (assieme a "Pestilentia" del sig. Stefano Mancini!) al Premio Cittadella 2017. Complimentoni, quindi! Elena ci racconterà un po' di sé, del suo approccio alla scrittura e dei suoi gusti letterari. Pronti per conoscere una giovane promessa del fantastico italiano? ;)



Ciao Elena, benvenuta sul blog “I mondi fantastici”. Parlaci un po’ di te. Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni?

Ciao Alessio, grazie a te per avermi invitata! Fin da piccola sono sempre stata appassionata di cinema e avendo una sorella di nove anni più grande di me, sono subito stata catapultata in suggestioni horror, tra mannaie e fantasmi, in mondi futuristici e nelle storie della Hollywood degli anni d’oro. La prima volta che ho visto Beetlejuice (e ti parlo della prima visione su Italia Uno) mi sono innamorata di quei colori a contrasto col grigio e di quella comicità nera. Crescendo ho capito che il cinema era ormai parte di me e una volta finito il liceo mi sono iscritta al DAMS di Roma Tre e dopo la laurea ho preso un Master in scrittura per cinema e tv. Ho lavorato per diversi anni come critica cinematografica e tuttora il mio sogno sarebbe scrivere per il grande schermo. Adesso lavoro nel web marketing come social media specialist e community manager, ma senza fantasia e libri non riuscirei a sopravvivere…

Com’è stato, e com’è tutt’oggi, il tuo approccio alla scrittura? Perché scrivi? Quali generi, o quali tipi di storie, senti più affini?

Scrivo perché è una necessità, perché senza mi sentirei incompleta. E lo affermo per esperienza personale. Quando per cause di forza maggiore ho smesso di lavorare come critica cinematografica e ho intrapreso dei lavori più stabili, è stato tremendo. Sentivo come se stessi tradendo me stessa. Da lì ho capito quanto avessi bisogno di ritagliarmi del tempo per le mie passioni e, così, ho deciso di scrivere le tante storie che ho sempre avuto in mente. Da un momento cupo è nata la mia svolta. Da scrittrice spero che le persone si emozionino nel leggere le mie storie, che trovino qualcosa di affine tra ciò che racconto e ciò che hanno vissuto o stanno vivendo: una bella spinta per continuare.

Quali sono, invece, le tue letture preferite? Che generi preferisci leggere? Se tu dovessi scegliere il romanzo della tua vita, qual è?

Leggo tantissimo e spazio tra diversi generi, ma quelli che amo sono anche quelli che prediligo scrivere: horror, urban fantasy, sci-fi e paranormal romance. Scegliere un solo romanzo è difficile, ma la risposta più giusta è It di Stephen King: è stato il primo libro comprato per mio unico piacere. Ed ero davvero piccola! È stato subito amore…

Passiamo al tuo romanzo “Il signore dei racconti”. Come è nata l’idea di questo libro? Cosa volevi raccontare?

Tutto nasce da un incubo avuto tanti anni fa. C’era questo strano e ambiguo Essere che, curvo sul suo scrittoio, scriveva affannosamente. Non alzò mai la testa per guardarmi, ma nel sogno sapevo che lui sentiva la mia presenza. Quando mi risvegliai, ero incuriosita e spaventata allo stesso tempo. Mi chiesi chi o cosa fosse e che cosa volesse da me. Il romanzo, quindi, nasce proprio dalla figura del Signore dei Racconti e il protagonista, Giulio, paradossalmente, è nato dopo, proprio per permettere a questo strano Essere di raccontarsi. Tramite questo romanzo volevo descrivere la fragilità e le mille sfaccettature dell’animo umano. Ambizione e alti obiettivi sono spinte notevoli nelle nostre vite, ma non devono esserne il perno e non devono trasformarsi in smania di potere o eccessi. Soprattutto se ciò che andiamo a perdere sono i sentimenti e gli affetti.

Ho notato varie citazioni nascoste nel testo, di film, fumetti e serie tv. Quanto è nerd Elena Mandolini?

Credo di essere talmente nerd che potrei scrivere un dialogo tra Sheldon, Leonard, Howard e Raj… Mi ricordo quando ho visto l’episodio in cui Amy distrugge Indiana Jones di fronte a Sheldon: ho avuto la sua stessa reazione!

Parliamo di “Biancaneve Zombie”. Come è nato questo libro?

È nato per caso. Stavo scrivendo una trilogia urban fantasy horror a cui tengo molto, ma che mi stava procurando diversi incubi; soprattutto una scena che avrei dovuto scrivere dopo qualche settimana. Decisi quindi di mettere un attimo da parte quei romanzi e dedicarmi a qualcosa di più “leggero”. Le fiabe hanno una forte anima dark che mi ha sempre affascinata e ho pensato sarebbe stata una bella sfida lavorarci sopra. Per esempio, la prima versione di Biancaneve dei fratelli Grimm, è molto cupa e la protagonista viene dipinta come una ragazza molto ingenua, tant’è i nani la salvano per ben due volte prima del morso alla fantomatica mela stregata. E non c’è neanche il bacio del principe! Biancaneve si risveglia dopo che la sua bara si apre accidentalmente e il suo corpo rotola per la radura facendole sputare il pezzo di mela avvelenata che le era rimasto incastrato in gola. Per questo romanzo mi è semplicemente bastato trovare la giusta chiave di lettura. Mi sono chiesta: è davvero finita con e vissero felici e contenti? Davvero Biancaneve ha trovato subito il vero amore della sua vita? Non si tratta, quindi, di una rivisitazione, ma bensì di un sequel in chiave gotica, in cui si fondono horror e romance.

Hai in mente di scrivere altre storie ispirate a versioni alternative di fiabe?

Attualmente sto lavorando a un’altra fiaba di cui non posso ancora rivelare nulla…

Due parole sulla promozione. Come può fare un autore emergente a farsi notare?

Bisogna armarsi di tanta pazienza e perseveranza. Fare un piano di attacco ben strutturato. Lavorare molto sui social e creare buoni e duraturi rapporti coi blogger. Booktrailer, blogtour, presentazioni e incontri con autori nelle librerie. Soprattutto non demoralizzarsi se all’inizio si fatica a farsi conoscere. Se si è costanti e la storia funziona, prima o poi si viene notati!

Infine, i tuoi progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?

Tanti, tantissimi progetti e vorrei poter vivere di soli romanzi… davvero un bel sogno! Mi sto muovendo tra sci–fi distopico, steampunk e horror. I primi due saranno autoconclusivi, ma per l’horror credo sia arrivato il momento di riprendere in mano quella mia trilogia…

Grazie per essere stata ospite del blog “I mondi fantastici”.

Grazie a te! È stato un vero piacere!

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