mercoledì 9 agosto 2017

Recensione "Non devi dormire" di Giacomo Ferraiuolo

Recensione "Non devi dormire" di Giacomo Ferraiuolo

Bentrovati, lettori, in questa calda estate. Per rinfrescarvi, perché non leggere una bella raccolta di racconti horror? Di quelli da far rabbrividire all'istante. Sto parlando di "Non devi dormire", di Giacomo Ferraiuolo, raccolta di undici racconti horror, edita da Dark Zone.

Premetto che non credo di aver mai letto un libro puramente horror fino ad oggi, quindi non sono certo un esperto; diciamo che non mi dispiace, sia da lettore che da scrittore, inserire delle componenti di tensione e terrore nelle storie, però questa è stata la mia prima lettura tutta horror e, brividi a parte, non mi è dispiaciuta. I racconti sono tutti diversi tra loro, e ovviamente autonomi, sono racconti dove l'orrore è presente in tante forme diverse, ma quasi sempre incarnato da una creatura: l'uomo. L'uomo che, con le sue perversioni, vizi e desideri proibiti, diventa il male, creatore e dispensatore di male. Non ci sono diavoli o signori oscuri, c'è ben poco di sovrannaturale, sono storie vere, crude, che attingono alla vita di tutti i giorni, per mostrare il mostro dietro la maschera, il mostro che ognuno di noi si porta dentro. 

Ho apprezzato, in particolare, i racconti più intimistici, quelli che hanno scandagliato a fondo l'animo umano, tirando fuori tutte le sue ombre. "Non devo dormire", ad esempio, è un racconto che lascia il segno, e si merita di aver dato il titolo alla raccolta. Ma andiamo con ordine!

"Un regalo speciale": una serata tra amiche, un bacio rubato, la neve che scende per Natale. Sembrerebbe l'inizio di una favola, ma di una favola nera. Sì, perché presto il male comincia a farsi strada nella vita di Eleonora, a colpi di violenza e vendetta. Un male che alberga nel cuore oscuro di un amico. Cosa può fare una mente contorta? Scopritelo leggendo questo racconto di apertura, che già fissa i paletti dentro cui si muoveranno i racconti: sangue, violenza e morte.

Se siete delicati di stomaco, non andate avanti. Se non avete paura di sporcarvi le mani, se guardate il telegiornale ogni giorno, ecco potete proseguire, non troverete niente di diverso, in fondo, da quello che accade ogni giorno nel mondo (ok, magari non tutto assieme! :P ).

"Corpi": una lite in famiglia, dettata da incomprensione, rifiuto e discriminazione. Una famiglia dove manca l'amore. Un segreto che si trascina per lungo tempo e torna a infestare l'animo di Michele. Ecco, forse in questo racconto c'è una componente paranormale (o forse è il subconscio di Michele che crede di parlare con il fantasma dell'amico perduto, forse sono i suoi sensi di colpa, le sue paure?). Una vita piena di paure non può che sfociare nel dolore.

"In castigo": un racconto che affronta un tema delicato, quello della violenza sui minori, spesso consumata in ambienti domestici. Sconsigliato alle giovani madri. Un racconto veloce, diretto, schietto, anche brutale, dove la follia alberga nell'animo di un genitore. Purtroppo niente di diverso da quanto a volte si legge sui giornali...

"Maschera mortuaria": siamo a Venezia, città del carnevale e delle maschere. Ma quali maschere? E quante ne indossa l'uomo? A ben pensarci, ne indossiamo tante, con cui copriamo i nostri vizi e le nostre perversioni. Anche Eli ne indossa una e dietro ad essa si estranea a volte, ma reprimere un dolore è una bomba a orologeria.

"Involucri malati": un racconto incentrato su una violenza di gruppo, consumata da Marco e dai suoi amici ai danni di un bambino. Picchiato, frustato, violentato. Umiliato nel profondo. Ma nessun'azione è senza colpa e con le proprie Marco dovrà farci i conti. Uno dei racconti che ho apprezzato di più, costruito in maniera impeccabile, scivola nel tempo, tra passato e presente, tra le colpe e le condanne dei membri del branco, fino al tragico epilogo. Tutti i crediti, in fondo, devono essere riscossi.

"La vedova nera": un altro ottimo racconto, costruito su due livelli, in bilico tra realtà e sogno, con protagonista Federica, vittima di una violenza da parte di un suo superiore a lavoro. Un racconto che, però, a differenza di altri, non è soltanto violenza bensì vendetta, ricerca di un malato senso di giustizia che, se pur non giustificabile, è comunque comprensibile. Chi, del resto, non vorrebbe reagire così, dopo aver subito così tante violenze? 
"Non devo dormire, non devo dormire, non devo dormire..." quella cantilena monotona riempiva ormai le notti nell'appartamento di Robert e Marion. Rob, seduto sul divano, pallido e con gli occhi rossi cerchiati di nero, continuava a ripetere senza sosta quelle tre parole, quasi fossero una preghiera. Marion, terrorizzata da quella voce priva di sentimento, pensò sconfortata che avrebbe dovuto portarlo da un medico...
"Non devo dormire": una cantilena che il protagonista ripete come un mantra. Perché? Perché Robert non vuole dormire? Cosa si cela in agguato nell'ombra dei suoi sogni? Un orrore che non riesce a controllare e finisce per riversare nella vita reale.

"La sua carne, il suo sangue": racconto quasi umoristico, a tratti dissacrante, che mette in scena l'ultima cena di un personaggio, un tale Cristian, ricco sfondato, ma malato. Un uomo che sta morendo e sa di essere stato usato da tutti i suoi amici. Così li convoca, per condividere con loro qualcosa, qualcosa che ricorderanno per sempre...

"Coazione": un racconto complesso, costruito su più livelli mentali, da leggere con attenzione. Un uomo malato che non accetta il passato. Violenza, sia fisica che mentale. 

"Freddo": un racconto in prima persona, che si svolge quasi tutto all'interno del personaggio narrante. Decisamente, è diverso dagli altri, molto intrigante, e la prima persona permette di entrare dentro il suo animo, seguirne i tortuosi ragionamenti, fino a scoprire di chi si tratta.
Sopravvivenza? Che senso ha la sopravvivenza? Che senso ha ormai il tempo? Che senso ha la vita stessa?Mi sento come un cartone da buttare, un'anima racchiusa da un corpo legato chissà dove e pieno di dolori. E se fosse tutto un sogno? No, non può essere!Perché gli angeli, loro erano il mio sogno... Il materasso sul quale mi hanno distesa era la mia visione onirica... La luce che accecava la vista, che sento di aver perduto, era la mia salvezza. Un buio e un tepore che cerco ancora d'immaginarmi. Sto delirando?Forse.
"Prede": un racconto molto adrenalinico, sembra quasi di guardare un film thriller. Mi è piaciuto molto, perché è ricco di colpi di scena e capovolgimenti. La vittima è una povera ragazza che si ritrova coinvolta in uno strano macabro rito, da cui deve tentare di fuggire, ma, come scoprirà, dagli incubi non è facile fuggire, a volte si ripresentano sia pur in forme diverse.

Nel complesso, "Non devi dormire" è una raccolta adatta a chi ama il brivido, a chi non si impressiona a leggere di sangue, violenza e torture. Ma sarebbe riduttivo ridurre tutto all'aspetto puramente materialistico, non c'è solo violenza fisica, fatta o subita dai vari personaggi, c'è anche una violenza mentale, ci sono prigioni che i personaggi costruiscono attorno a loro stessi, partendo da una paura, da un incubo o da un senso di colpa, ci sono costrutti tortuosi, modi perversi di ragionare, di cercare giustizia, di proteggere se stessi e gli altri, ci sono esperienze che segnano, fantasmi da cui non riescono a liberarsi e li schiacciano al suolo, pesanti come le loro colpe. Ci sono, insomma, tanti motivi per cui non dormire. Meglio restare svegli e affrontare i nostri fantasmi, perché nel sogno siamo alla loro mercé e non si sa mai cosa possono portarci a fare...

Buona lettura! :)


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